Mercoledì 24 aprile 2024, ore 12:43

Attualità

Passi di legalità: per ricordare le vittime di mafia

Legalità non può essere una parola vuota, va sognata, conquistata, vissuta, curata, gustata, perché è alle radici di un futuro migliore dei nostri giovani”. Con questa filosofia Cisl e Fai-Cisl Lecce, insieme al Liceo Scientifico Statale Leonardo Da Vinci di Maglie, hanno celebrato ieri la ricorrenza della XXVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime della Mafia. L’evento, dal titolo “Passi di legalità: alle radici di una testimonianza tra esempi di vita e scelte quotidiane”, patrocinato dall’associazione Libera di Don Ciotti, ha coinvolto rappresentanti delle istituzioni, del sindacato, delle forze dell’ordine, e centinaia di studenti di diverse scuole che hanno ricordato, in un toccante silenzio, tutti i nomi delle vittime innocenti della mafia. “Uomini e donne che hanno sacrificato la propria vita al bene più prezioso che abbiamo, quello di una libertà che deve nutrirsi sempre della dignità”, ha sottolineato Ada Chirizzi, segretaria generale della Cisl Lecce. Ad aprire l’incontro è stata la proiezione di un video della Fai-Cisl sulla “Staffetta della legalità”, trasferimento di una margotta d’ulivo in una scuola di Lecco direttamente dall’albero di Via d’Amelio, che a Palermo ricorda Paolo Borsellino, la sua scorta e tutte le vittime di mafia: “La parola sindacato - ha commentato il segretario generale della Fai-Cisl nazionale, Onofrio Rota - ha nella sua radice il significato di fare giustizia insieme, che per noi evoca necessariamente anche le lotte al caporalato e per il ricordo delle vittime di sfruttamento, come Paola Clemente, bracciante pugliese deceduta nei campi nel 2015, oppure Hope, giovane nigeriana morta per un rogo nel ghetto di Borgo Mezzanone a Foggia, nel 2020”. Ha partecipato all’evento anche l’attore Fabrizio Saccomanno, che con una piece teatrale ha ricordato Michele Fazio e Gaetano Marchitelli, vittime innocenti di mafia, il primo morto a Bari nel 2001 a 16 anni, il secondo a Carbonara, frazione del capoluogo pugliese, a 14 anni, nel 2003. “Parlare di mafia - ha denunciato il Procuratore Leonardo Leone De Castris - è sempre più difficile, a volte si ha la sensazione che ci sia una sorta di stanchezza: una ricerca su cosa pensavano i giovani della criminalità organizzata ha dimostrato che fino a poco tempo fa il 10% provava ammirazione per Riina e Provenzano, il 31% sosteneva che la mafia non esistesse o fosse un problema esagerato e l’11% degli intervistati consideravano Falcone e Borsellino degli illusi, sarebbe grave abbassare la guardia e smetterne di parlarne”. Il Comandante dei Carabinieri di Lecce, Donato D’Amato, soffermandosi sulla figura di Carlo Alberto Dalla Chiesa, si è rivolto direttamente ai ragazzi: “La legalità - ha detto - è un intimo dialogo con noi stessi, è dentro di noi, non fuori: non aspettate di diventare adulti per abbracciarla, fatelo da adesso, per un intimo convincimento e non per paura di una sanzione: vi aiuta la scuola che non è un’agenzia di nozioni ma palestra di vita”. Rossano Colagrossi

( 22 marzo 2023 )

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