Si sono conclusi ieri, con il confronto tra le parti sociali e l’Osservatorio della spesa previdenziale, gli incontri tecnici che erano stati fissati per affrontare i problemi riguardanti l’universo “pensioni”.
Tra le richieste avanzate dalle parti sociali nel corso dell’ultimo “round” che ha fatto il punto sulla previdenza complementare, l’urgenza di un nuovo periodo di silenzio-assenso per l’adesione ai fondi pensione e di una diffusa campagna informativa, come affermato da Ignazio Ganga, segretario confederale della Cisl, per il quale è fondamentale diffondere la cultura della previdenza, anche di quella complementare, ”pilastro fondamentale del sistema previdenziale che deve essere accessibile per tutte le lavoratrici e i lavoratori, in particolare per i giovani”.
Nel corso della riunione la Cisl ha ribadito la richiesta di ridurre la tassazione sui rendimenti e maggiori agevolazioni fiscali in caso di investimenti di economia reale e infrastrutture da parte dei fondi pensione, ed ha criticato la scelta del ministero che identifica come partner operativo in materia di secondo pilastro previdenziale Assoprevidenza, soggetto privato non rappresentativo del mondo del lavoro e delle imprese, invitando l'Esecutivo a rivedere la scelta, invito fatto proprio anche da Cgil e Uil.
Per la segretaria confederale della Cgil, Lara Ghiglione, è necessario infatti che “il Governo rimedi all'errore commesso con il decreto 98/2023, con il quale, senza alcuna condivisione con le parti sociali, ha deciso di assegnare ad un soggetto privato le funzioni e le risorse per la promozione della previdenza complementare”. Oltre a questo la Cgil ha anche chiesto l’istituzione di una sede protetta per garantire che la scelta delle lavoratrici e dei lavoratori di trattenere il Tfr in azienda sia ragionata e soprattutto libera, e il riconoscimento della previdenza complementare anche al personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico. "Torniamo a ripetere – ha detto Ghiglione - che gli incontri tecnici in assenza di un'interlocuzione vera con il Ministero e senza un confronto degno di tale nome con il Governo rischiano di diventare appuntamenti di facciata, incapaci di produrre alcun risultato. Se è una scelta politica ne prendiamo atto, e il 7 ottobre saremo in piazza anche per rivendicare le nostre proposte sulla previdenza".
Anche la Uil, nel corso dell’incontro di ieri, ha sottolineato la necessità di “eliminare la gravissima scelta di affidare ad Assoprevidenza i fondi del comitato pubblico per la diffusione dei fondi pensione, e di riaccendere le luci sulla previdenza complementare attraverso una campagna istituzionale d'informazione”.
Al termine dell’incontro ai sindacati è stato anticipato che il dossier sui quattro tavoli che si sono tenuti in questi ultimi mesi (pensione di garanzia per i giovani, flessibilità in uscita ed esodi, lavori gravosi e tutela delle donne, previdenza complementare) sarà portato entro pochi giorni al vaglio del ministro del Lavoro, Marina Calderone, la quale fisserà un incontro conclusivo con i sindacati a carattere politico.
Anna Taverniti