Il 25 settembre, al Teatro Brancaccio di Roma, si terrà una manifestazione, organizzata dall'Unione Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata (UAP), che intende richiamare la politica al proprio impegno nei confronti dei professionisti sanitari, nonché della sanità privata, sia quella accreditata, sia quella privata autorizzata. Moltissime le associazioni e i sindacati che stanno aderendo. Questo evento si pone come un grido di allarme e una ferma posizione contro alcuni proposte delle politiche sanitarie del Governo, che rischiano di compromettere gravemente la salute dei cittadini e l'intero sistema sanitario nazionale. Il diritto alla salute, sancito dall'art. 32 della Costituzione, non può e non deve essere sacrificato per favorire interessi di lobby o per imporre alle aziende sanitarie economie di scala che massificano le attività a scapito della qualità dell'assistenza. È inaccettabile che il Governo continui a ignorare le richieste e le proposte di un settore che rappresenta un pilastro fondamentale per la sanità italiana. Le strutture sanitarie private autorizzate e accreditate sono sottoposte a rigidi controlli regionali, con oltre 420 requisiti tecnici, strutturali e professionali da rispettare, mentre si permette alle farmacie di operare in deroga a questi standard, senza le necessarie autorizzazioni regionali, senza garanzie di responsabilità civile e penale in caso di errore diagnostico e senza il rispetto delle normative sulla privacy. Questa disparità di trattamento è semplicemente inaccettabile. ''Amsi e Uniti per Unire, da sempre, con le proprie battaglie, condividono a pieno il senso dell'allarme lanciato dall'UAP, e come nei fatti viene anche dimostrato dalla recente creazione del Manifesto "Uniti per i Medici'', con 45 punti a favore dei diritti dei professionisti sanitari, sottoposto all'attenzione del ministro della Salute Schillaci e già sottoscritto da oltre 425 soggetti, tra associazioni, sindacati e singoli - sottolinea Foad Aodi, presidente e fondatore di Amsi e Uniti per Unire, nonchè direttore sanitario del Centro Medico Iris Italia e membro del Direttivo dell'Aisi, Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti. Non c'è dubbio che in questo momento storico, così delicato per le professioni sanitarie e per il futuro delle strutture sanitarie private, occorra, richiamare il Governo a ripristinare l'equilibrio perduto, con l'obiettivo da una parte, di valorizzare finalmente, economicamente e contrattualmente, i professionisti, dall'altra di sostenere le 95mila strutture, tra laboratori e ambulatori privati, che rappresentano la linfa vitale della sanità territoriale, offrendo competenza, professionalità, impegno, al fianco della collettività. "Negli ultimi 5 anni, come Amsi, abbiamo avuto oltre 10mila richieste di specialisti, fisioterapisti, infermieri, logopedisti, psicologi. E' indubbio che c'è penuria di personale, sia per il pubblico che per il privato. Di queste richieste il 57% è arrivato dal pubblico, il 43% è arrivato dal privato. Inoltre registriamo, sempre negli ultimi 5 anni, l'aumento del 42% della fuga dalla sanità pubblica verso la sanità privata e l'estero. Ce.Au.