Roma, 11 lug. (askanews) - I partecipanti a una rara manifestazione in Cina sono stati picchiati dalla polizia a Zhengzhou. Lo segnala oggi il New York Times, raccontando che i dimostranti - clienti truffati di una banca che hanno visto i propri conti congelati a causa di uno scandalo finanziario - si erano riuniti davanti alla sede locale della banca centrale cinese - la Banca del popolo cinese - con cartelli per protestare.
Le autorità di Zhengzhou, per evitare che i correntisti mettessero in scena la loro protesta, in precedenza avevano in un primo momento tentato di fermarli impedendo loro di recarsi sul luogo usando impropriamente le app di tracciamento per il Covid-19. In seguito hanno dovuto però interrompere questa attività e alcuni funzionari sono stati puniti.
Ieri però, per impedire la protesta, le autorità hanno usato metodi più tradizionali: quelli della repressione contro il migliaio di manifestanti che si sono presentati davanti alla banca. Nonostante la censura, le immagini che mostrano i poliziotti in borghese che usano le maniere dure sono ampiamente circolate sul web.
"Siamo andati a Zhengzhou per avere i nostri soldi indietro, non per avere conflitti con nessuno", ha affermato Feng Tianyu, una correntista, tra l'altro incinta, proveniente da Harbin. "Ma il governo ha mandato tutta quella gente ad affrontare noi che eravamo disarmati: siamo stati ingannati finanziariamente, picchiati fisicamente e traumatizzati mentalmente".
La donna dice di essere stata trascinata per capelli fino a un autobus, nel quale i poliziotti picchiavano i fermati, poi portata in ospedale per un dolore al ventre, ma anche nel nosocomie le è stato rifiutato il ricovero.
I correntisti hanno visto i loro soldi bloccati dal mese di aprile, quando è scoppiato un grande scandalo che vede coinvolte diverse banche rurali.