Milano, 2 lug. (askanews) - "Un terzo delle persone che muoiono per Covid non sono vaccinate. Da inizio anno sono 10mila". A sottolinearlo è Sergio Abrignani, immunologo dell'Università di Milano, che in un'intervista a "Repubblica" ribadisce l'importanza del vaccino come arma contro il Covid: "Venti milioni di vite salvate nel mondo, 100-150mila nel nostro paese, grazie ai vaccini. Senza di loro in Italia avremmo quasi il doppio delle vittime attuali".
Abrigani non ha dubbi: anche se siamo nel pieno dell'ondata di Omicron 5, "non è tardi" per vaccinarsi "soprattutto per anziani e fragili". Perchè "la quarta dose - puntualizza l'immunologo - fa aumentare gli anticorpi in modo rapido: dopo 8 giorni sono già al massimo. Chi fa previsioni dice che l'ondata avrà il picco fra il 15 e il 30 luglio con 150mila casi. Poi però impiegherà tutto agosto per scendere. E due mesi è la protezione offerta dalla quarta dose". Il punto, evidenzia ancora Abrigani, è che "Omicron è troppo contagiosa per i vaccini attuali, potremmo ridurre il numero dei morti. Fa rabbia sapere che la terza dose negli ultra 60enni e la quarta negli ultra 80enni avrebbero ridotto i decessi di un terzo. Le età estreme, i bambini e gli anziani con la quarta dose, non hanno risposto con il 90% di adesioni, come le età di mezzo. Ci aspettavamo infatti il calo estivo dei contagi. Invece è arrivata Omicron 5".
Quanto al vaccino aggiornato che ha già incassato il via libera dell'amiricana Fda e che a brebe sarà raccomandata anche in Europa dall'Ema, secondo Abrignani "non è l'ideale, ma è meglio dell'attuale. Omicron 4 e 5, le sottovarianti in circolazione oggi, hanno mutazioni in più rispetto a Omicron 1, ma i test condotti sull'uomo dalle aziende produttrici hanno mostrato dati positivi. Su 100 anticorpi indotti dal vaccino aggiornato sulla base di Omicron 1, 30-40 riconoscono Omicron 5. Su 100 anticorpi indotti dal vaccino attuale fatto con il virus di Wuhan, solo 10 riconoscono Omicron 5. Il nuovo vaccino quindi è vantaggioso. Dovrebbe aumentare la protezione dai contagi, anche se non sappiamo di quanto, e dovrebbe far salire la protezione dalla malattia grave dall'80% attuale all'85%".
Un messaggio ancora una volta rivolto soprattutto ad anziani e immunodepressi fragili: "I primi in autunno dovranno essere loro"