Roma, 24 giu. (askanews) - "Stavo andando in bagno quando c'è stata un'esplosione. Ho perso conoscenza e sono caduta. Quando mi sono ripresa il mio viso era coperto di sangue, ormai raggrumato. Ho avuto una frattura esposta al braccio e cadendo mi sono anche rotta il naso. Ero sola e dolorante, chiedevo aiuto ma nessuno mi sentiva. Più tardi, un volontario mi ha trovata e ha impiegato due giorni per trovare un'ambulanza che mi portasse in ospedale" racconta una donna di 92 anni di Lyman, nella regione di Donetsk.
Le ferite da esplosione sono il 73% dei casi di trauma legati alla guerra, con il 20% dovuto a schegge o colpi di arma da fuoco e il resto da altri incidenti violenti. Oltre il 10% dei pazienti traumatici ha perso uno o più arti, il più giovane aveva appena sei anni.
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