Città del Vaticano, 18 mag. (askanews) - "In questi giorni ho chiesto al papa...": il cardinale Angelo Becciu, licenziato da Francesco e imputato al tribunale vaticano nel processo-truffa sulla compravendita-truffa di un palazzo a Londra, ha riferito di aver avuto uno scambio recente con Bergoglio, dopo un primo interrogatorio alla scorsa udienza, per chiedergli l'autorizzazione a parlare di una nota vicenda, il licenziamento dell'allora revisore generale vaticano Libero Milone nel 2017. Ottenuta risposta positiva, Becciu ha spiegato ai magistrati: "Non ho alcuna responsabilità sulle dimissioni del dottor Milone, diedi solo corso alle indicazioni del Santo Padre, che mi disse: 'Eccellenza, le chiederei di chiamare il dottor Milone e dirgli che non gode più della fiducia del Santo Padre e deve dare le dimissioni'". La motivazione, ha spiegato Becciu, è quella indicata nel comunicato dell'epoca, secondo la quale Milone aveva incaricato illegalmente una società esterna per attività investigative su personalità del Vaticano.