Roma, 7 apr. (askanews) - "Non siamo di fronte a un fenomeno migratorio come quelli a cui siamo abituati, fatto prevalentemente da adolescenti che cercano in Italia un futuro e una stabilità. Quella a cui stiamo assistendo è invece una sorta di evacuazione di bambini, anche molto piccoli, nella maggioranza dei casi accompagnati dalle madri e da altri familiari o adulti a cui sono stati affidati. Cercano spesso una sistemazione transitoria, perché il desiderio prevalente è quello di tornare a casa". A parlare è Carla Garlatti, Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, dopo l'audizione di ieri sera in Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, presieduta da Licia Ronzulli, sulle iniziative per i profughi di minore età provenienti dalle zone di guerra. "I minori stranieri non accompagnati sono pochi: 1099, equamente ripartiti tra maschi e femmine. - ha spiegato la Garlatti - Lo stesso sistema di accoglienza, inoltre, si trova di fronte a una novità: oltre a genitori con figli e ai minorenni soli, ci sono interi bus di bambini provenienti da orfanatrofi accompagnati dai tutori che chiedono un riparo provvisorio". Si tratta di circa 32 mila minorenni, secondo dati del Viminale del 5 aprile scorso.
Il Garante ribadisce che la generosità e l'offerta di ospitalità da parte di tanti sono encomiabili. "Sin da subito mi sono premurata di avvertire però che occorre seguire sempre le vie istituzionali, perché dietro al 'fai da te' possono nascondersi insidie in grado di mettere a rischio i minorenni, soprattutto per tratta e sfruttamento, lavorativo e sessuale. Inoltre, seguire le vie istituzionali assicura che i bambini trovino ospitalità in famiglie adeguatamente formate e, allo stesso tempo, permette loro di andare a scuola, di avere supporto dai servizi sociali e di ricevere assistenza sanitaria. Va detto, inoltre, che siamo di fronte a bambini per i quali non si deve pensare all'adozione, né a semplificare le procedure per accedervi: si tratta solo di dare un'adeguata, ma temporanea, accoglienza".
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