Nuovo contratto del comparto Terziario, distribuzione e servizi ai blocchi di partenza. Nei settori complessivamente sono occupati oltre 3 milioni e mezzo di addetti. Dopo il confronto con Confcommercio i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs hanno incontrato la delegazione di Confesercenti per avviare il negoziato sul nuovo contratto nazionale applicato ai dipendenti delle aziende aderenti all'associazione imprenditoriale. Per i sindacati sarà necessario lavorare alla creazione di un raccordo fra i vari tavoli al fine di garantire a tutti le medesime condizioni normative ed economico-salariali. In particolare le tre federazioni, in questa fase interlocutoria, hanno focalizzato l’attenzione sulla necessità di introdurre nuove tutele e garanzie per chi lavora, nonché sull'urgenza di conferire maggiore importanza alla prevenzione della salute e sicurezza sul lavoro; temi, questi ultimi, quanto mai attuali per i lavoratori impegnati quotidianamente nel fronteggiare l'emergenza Covid.
Prioritaria per i sindacati anche la definizione di norme tese a favorire la stabilità dei rapporti di lavoro, anche in caso di attività affidate a terzi e contrastare la diffusione di forme contrattuali che non consentono l'acquisizione di un reddito sufficiente, condizione che colpisce particolarmente le donne, i giovani e i lavoratori migranti. Un ulteriore filone che andrà sviluppato è quello delle nuove modalità di svolgimento del lavoro da remoto affinché, anche dopo l'emergenza pandemica, il lavoro agile, ormai divenuto un elemento strutturale nella vita delle aziende, possa disporre di regole condivise dalle Parti sociali a garanzia di qualità del lavoro e produttività.
E ancora, l'aggiornamento del sistema di classificazione del personale, la riduzione del divario di genere, la valorizzazione della conciliazione vita lavoro e del lavoro domenicale e festivo.
Necessaria l'introduzione del diritto individuale alla formazione permanente e alla riqualificazione professionale, come pure il rafforzamento del welfare connesso all'assistenza sanitaria integrativa e alla previdenza complementare.
Da approfondire anche il tema dell'invecchiamento attivo dei lavoratori, anche allo scopo di accompagnare al turn-over funzionale all'ingresso di nuova forza lavoro.
Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs "il virus non deve essere un alibi per allungare a dismisura i tempi negoziali. Ultimata la fase di apertura occorrerà definire una fitta agenda di incontri per arrivare in tempi ragionevoli agli accordi di rinnovo di contratti nazionali applicati a milioni di lavoratrici e lavoratori. Questo - concludono i sindacati - è il miglior contributo che tutti insieme possiamo dare al Paese per farlo uscire al più presto da questa crisi".
Cecilia Augella