Una borsa di studio di 750 euro non solo per i figli che raggiungano risultati scolastici di eccellenza, ma anche per ciascun dipendente che, pur lavorando, consegua un diploma di maturità. È uno dei contenuti del contratto integrativo raggiunto alla Oxin, azienda metalmeccanica del Gruppo Somec che produce cucine in acciaio inox per le navi da crociera e impiega 100 dipendenti.
Molti gli elementi innovativi, il primo per l’azienda e un unicum in provincia di Treviso, in linea con i cambiamenti in corso nel mercato del lavoro, segnato nel post pandemia da fenomeni nuovi come quello delle “grandi dimissioni”. L’accordo siglato alla Oxin sostiene la genitorialità, le pari opportunità e le aspirazioni personali dei propri dipendenti, come quella di proseguire gli studi magari interrotti per andare a lavorare. Per quest’anno e per il 2023, l’azienda non solo mette a disposizione una borsa di studio di 750 euro per i figli dei dipendenti che abbiano raggiunto risultati di eccellenza a scuola, anche per i lavoratori che conseguiranno il diploma di maturità.
“Si tratta - sottolinea il segretario generale della Fim Belluno Treviso Alessio Lovisotto - di una scelta che supera quanto previsto dal contratto nazionale dei metalmeccanici che prevede le 150 ore per il diritto allo studio dei lavoratori e che va nella direzione della formazione continua, del sostegno concreto al dipendente che intende recuperare un percorso scolastico abbandonato o elevare il proprio livello di istruzione, le proprie capacità cognitive e la propria preparazione, in una forma più matura dell’apprendistato. Allo stesso tempo questo aspetto dell’accordo è una misura di retention che mira a consolidare il benessere complessivo dei dipendenti e le loro aspirazioni, e una spinta anche economica a sostegno della formazione”.
Seguono questa rotta anche altri aspetti del contratto integrativo, a partire da quelli legati alla conciliazione. Per favorire l’inserimento delle donne in azienda, eliminare disparità e favorire l’equilibrio fra responsabilità familiari e professionali e una migliore ripartizione degli impegni fra i due genitori, l’accordo prevede l’incremento con una indennità pari al 10% della retribuzione media giornaliera il trattamento erogato dall’Inps al dipendente in congedo parentale per i primi sei mesi di astensione dal lavoro fino ai 6 anni del bambino a condizione che l’altro genitore abbia a sua volta fruito di almeno 15 giorni continuativi di astensione facoltativa. Previsto inoltre un contributo di 400 euro per l’asilo nido, la banca ore solidale e il Premio di Risultato fino a 900 euro.
Federica Baretti