Aperta a Roma la trattativa con Marelli per il passaggio dal contratto collettivo specifico di Lavoro, nato dodici anni fa come contratto Fiat, al contratto collettivo nazionale di Lavoro dell’Industria metalmeccanica. “Si tratta di un negoziato di grande importanza e assai complesso - affermano i sindacati di categoria Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione quadri - che potrebbe rappresentare un vero e proprio laboratorio per il settore metalmeccanico, in cui provare a coniugare le migliori specificità dei due contratti”.
“Innanzitutto abbiamo chiesto - specificano i sindacati - di salvaguardare tutti i trattamenti di miglior favore del contratto collettivo specifico nel negoziato di armonizzazione col contratto collettivo nazionale. Abbiamo rivendicato il pieno recupero del potere di acquisto, secondo noi da realizzare incrementando già nel 2023 la paga base e tutti gli istituti ad essa connessi sulla base dell’inflazione del 2022, fino ad ora prevista allo 8,4%”.
“La trattativa - sottolinea il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano - dovrà garantire attraverso la costruzione di uno specifico contratto di secondo livello, tutti gli elementi di miglior favore economici e normativi presenti nel Ccsl.Gli aspetti di natura economica come ad esempio: minimi tabellari, le varie voci retributive (Indennità di Funzione direttiva, incentivo produttività, elemento retributivo di efficienza, incentivo rendimento, elemento specifico competitività ciclo continuo, indennità prestazione collegate alla presenza), aumenti periodici di anzianità (6 scatti) ecc. a cui si aggiungono quelli di natura normativa, come ad esempio la flessibilità in ingresso, par, diritto allo studio e formazione, congedi parentali, part-time, orario, ecc. Dentro questo quadro - continua il sindacalista - è indispensabile poi definire altri aspetti che riguardano, lavoro straordinario e festivo, i recuperi produttivi, ferie, welfare, sanità e previdenza integrativa, incentivi di produttività e Pdr, diritti e relazioni sindacali, smart-working e esigibilità accordo integrativo”.
Il contratto collettivo specifico di Lavoro porta con sé due livelli di contrattazione, quello nazionale e quello aziendale/gruppo, mentre il Ccnl ha solo la copertura del primo livello di contrattazione. Per la Fim è pertanto necessario individuare soluzioni che tutelino e garantiscano il singolo lavoratore, ma nello stesso tempo prevedere gli istituti normativi ed economici migliorativi, che inseriti nella contrattazione di secondo livello rimarranno a disposizione anche per i futuri lavoratori di Marelli.
Marelli ha espresso la sua disponibilità ad affrontare tutte le questioni poste, partendo però dai temi dell’armonizzazione e specificamente da quello assai delicato dell’inquadramento, per poi passare alla trattativa sul contratto integrativo e sul recupero del potere di acquisto. La Direzione di Marelli ha iniziato ad entrare nel merito, assicurando che i differenziali di paga base potranno essere salvaguardati inserendoli in superminimo individuale non assorbibile e si è detta pronta a discutere di un nuovo premio aziendale partendo da quello esistente.
Le parti si incontreranno nuovamente per proseguire la trattativa nei giorni 23 novembre e 14 dicembre.
Sara Martano