Sabato 22 marzo 2025, ore 19:13

Lavoro

Ristorazione collettiva e turismo: siglato il rinnovo del contratto

Per oltre un milione di lavoratori del settore Pubblici Esercizi Ristorazione Collettiva, Commerciale e Turismo, occupati in 333mila aziende, è stato rinnovato, ieri sera, il contratto nazionale. Al termine di una lunga trattativa e dopo numerose iniziative di mobilitazione, è stato siglato dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, con le associazioni datoriali Fipe Confcommercio, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Servizi. L’intesa, con vigenza dal 1° giugno 2024 fino al 31 dicembre 2027, prevede un aumento contrattuale a regime di 200 euro al 4° livello, da riparametrare per gli altri. La prima tranche di aumento salariale di 50euro sarà corrisposta con la retribuzione del mese di giugno 2024; seguiranno altre 4 tranche di 40, 40, 30 e 40 euro. Previsto l’aumento di 3 euro del contributo per l’assistenza sanitaria integrativa Fondo EST a carico delle aziende a partire dal 1° gennaio 2027. Sulla classificazione del personale è stato rivisto l’impianto esistente, aggiornando le figure professionali rispetto all’evoluzione dei vari comparti. In relazione alla richiesta sindacale di specificare, per le addette mense, il passaggio dal 6° livello al 6° super, dopo lungo confronto, le parti hanno confermato l’automatismo del passaggio, rivedendone le tempistiche. Significativi gli interventi sulle politiche di genere; per la prima volta inserite misure di contrasto alle molestie e violenze nei luoghi di lavoro, prevedendo percorsi di formazione e informazione, tra i quali un’ora di assemblea retribuita dedicata e aggiuntiva. Previsti, poi, ulteriori 90 giorni di congedo retribuito al 100% per le donne vittime di violenza di genere, in aggiunta ai novanta previsti dalla Legge, definita la possibilità di essere trasferiti in altre sedi di lavoro e di essere escluse da turni disagiati. Rivisitati, aggiornandoli alle norme di legge, gli articolati riferiti ai congedi di maternità e paternità obbligatori e facoltativi, migliorando l’articolato esistente, anche in riferimento alle pari opportunità e alla parità di genere. Per le lavoratrici e i lavoratori part time è stato confermato un esame congiunto volto al consolidamento del lavoro supplementare svolto in maniera continuativa. Soddisfazione in casa sindacale per la sottoscrizione dell’intesa. "Un risultato rilevante ottenuto dopo un negoziato complesso, sostenuto anche con la mobilitazione" dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, sottolineando "l'importanza di aver rinnovato il contratto nazionale, definendo significativi aumenti salariali e positive modifiche normative, respingendo richieste di scambio diritti/salario. Una conquista importante per le lavoratrici e i lavoratori che riafferma la centralità e unicità del Contratto nazionale". Infine, le organizzazioni sindacali rimarcano che "questo rinnovo manda un chiaro segnale anche alle aziende aderenti ad Anir e Angem, perché riconosce la specificità del comparto e le chiama ad una assunzione di responsabilità, in mancanza della quale il sindacato continuerà a mettere in campo le iniziative di lotta necessarie a tutelare il giusto riconoscimento del contratto rinnovato a tutte le lavoratrici e ai lavoratori". "Un’ottima notizia - dichiara il leader della Cisl, Luigi Sbarra. Premiata la caparbietà della Fisascat e degli altri sindacati. La strada per tutelare i salari penalizzati dall’inflazione è in primo luogo quella di rinnovare tutti contratti collettivi, introducendo nuove garanzie e tutele per tutti i lavoratori". "Finalmente si interviene sul recupero del potere di acquisto di oltre un milione di lavoratrici e lavoratori del settore - nota il segretario generale della Fisascat Cisl, Davide Guarini - in attesa di un incremento economico dal 2021, anno di scadenza del precedente contratto, definendo al contempo un avanzamento della normativa coerente all’evoluzione del settore".
Ce.Au.

( 6 giugno 2024 )

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