Mercoledì 24 aprile 2024, ore 0:46

Mostre

Giorgio Morandi nella collezione privata

di ALESSANDRO MOSCÈ

Il Museo Morandi di Bologna ospita dal 3 dicembre 2022 al 26 febbraio 2023 la mostra “Giorgio Morandi. Opere dalla collezione Antonio e Matilde Catanese” che presenta varie opere del pittore e incisore bolognese, acquisite privatamente a partire dagli anni Sessanta.

Questa personale è curata da Mariella Gnani e contiene un pezzo raro: “Autoritratto giovanile”, risalente al 1914, che nel 1939 fu esposto alla Golden Gate International di San Francisco. L’arco temporale dei capolavori di Morandi di proprietà dei Catanese va dal 1918 a 1959.

Sono presenti fiori, nature morte, paesaggi, stradine. Alla mostra va abbinata la pubblicazione edita da Silvana Editoriale, con testi critici di Mariella Gnani, Maria Cristina Bandera, Luca Cecchetto, Federica Bucolini, Paolo Triolo, Sabrina Burattini e Laura Valentini, nonché le apposite schede per ogni opera esposta al pubblico. Ci si è spesso chiesti quale sia la principale capacità espressiva che rende Giorgio Morandi un artista di calibro internazionale, conclamato in vita e soprattutto successivamente (la sua morte risale al 1964).

Notissimo come incisore, ci sembra che possano essere due le caratteristiche salienti di una vasta attività: l’anima dell’oggetto e l’essenzialità dell’ideazione. Il colore, spesso chiaro e pastoso, si sviluppa in un ambiente che induce alla riflessione, ad andare oltre l’involucro e il taglio di una luce e di un’ombra. Giorgio Morandi esce dai canoni classici e dalle mode, dalle correnti artistiche che stereotipano e confondono. Il suo percorso è segnato da un’osservazione domestica, dall’uso della materia che diventa invenzione. Ecco che le bottiglie, i vasi, le caffettiere, le ciotole, i fiori, rendono il suo immaginario talmente semplice da superare lo sguardo. Il ricevente si sofferma e nota il senso poetico dell’insieme, che nella concentrazione dei segni (sottili) e dei pochi colori, sembra evaporare, dare l’impressione di una concezione eterea. Giorgio Morandi, nella sua prospettiva, evade dall’ordinario ed entra in una dimensione surreale, tremolante, al punto da affermare: “Esprimere ciò che è nella natura, cioè nel mondo visibile, è la cosa che maggiormente mi interessa.

Per me non vi è nulla di astratto; per altro ritengo che non vi sia nulla di più surreale, nulla di più astratto del reale”. La natura va oltre la natura, il visibile oltre il visibile. L’essenza delle cose è qualcosa che non si vede.

Morandi sa essere metafisico pur prendendo le distanze da chi è stato celebrato come rappresentante di punta del movimento. Sfugge ad ogni definizione per riscoprirsi autonomo e misterico a sé stesso.

( 16 gennaio 2023 )

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