Mercoledì 24 aprile 2024, ore 4:05

Libri

La doppia vita di un impiegato

di STEFANO PETRUCCI

I killer non vanno in pensione è un titolo molto bello, che probabilmente sarebbe piaciuto anche Piero Chiara. Non a caso è quello del romanzo che, per l’editore Sellerio, ha appena pubblicato lo scrittore qualche anno fa vincitore del premio intitolato a Chiara: Francesco Recami. Il nuovo romanzo di questo autore fiorentino, come sempre abilissimo nel condire le sue storie con un brio sinistro quanto coinvolgente, si sviluppa per più di quattrocento sessanta pagine in un intreccio di ironia, omicidi, comicità, atmosfere noir. Il protagonista Walter Galati è un uomo all’apparenza grigio, modesto, frustrato, malinconicamente impiegato all’Inps a mille e cinquecento euro al mese, oggetto di soprusi costanti da parte di colleghi disonesti e di una moglie, Stefania, arrogante e infedele. Un Travet senza speranze, che al contrario nasconde un incredibile segreto: dietro la facciata di sconfitto dalla vita, Walter è un killer spietato, lucido, efficacissimo. Gli obiettivi, che colpisce sempre in modo implacabile, gli vengono indicati di volta in volta da una misteriosa Agenzia, che per ogni incarico lo copre d’oro: anche 400 mila dollari per ogni morto ammazzato, somme che al killer dalla doppia vita hanno consentito di accumulare un vero tesoro, ben nascosto in una banca svizzera.

La storia si apre con l’ennesima esecuzione, effettuata in Germania, come sempre senza lasciare tracce, con una micidiale, modernissima balestra. Un blitz rapidissimo e Walter torna alle sue miserie quotidiane, silenzioso come un’ombra.

Ma all’improvviso, forse per preveggenza, forse semplicemente per paranoia, si convince che, lo voglia o meno, quello appena concluso sia veramente il suo ultimo incarico. Mentre comincia a chiedersi più con autoironia che con ansia se davvero i killer vanno in pensione (o se quello status sia piuttosto l’anticamera della morte), a poche ore dal delitto appena compiuto gli arriva una seconda richiesta di omicidio, che lo sorprende non poco per la tempistica e per la tipologia della vittima: deve eliminare su due piedi un anonimo e inoffensivo anziano con seri problemi di salute, in un posto complicato come l’isola di Ponza. Walter fiuta una trappola da parte della fantomatica Agenzia e si avventura in un dedalo di trame che si incrociano e si accavallano di continuo, senza lasciare capire al lettore come e se si comporranno in un profilo unico. Alla missione omicida sull’isola, seguiranno l’assassinio del gigolò della moglie Stefania, una serie di efferate uccisioni di cani, l’indagine ad alto rischio di un’integerrima ispettrice ministeriale contro la Banda dei Quattro, i dipendenti dell’ufficio Inps di Walter che hanno truffato l’ente per milioni di euro, l’inchiesta poliziesca del commissario Mossi. Tutto nel clima di panico generale alimentato da una catena di misteriosi delitti, da una guerra di ’Ndrangheta, da un gigantesco business a luci rosse. Intanto a Treviso, teatro fondamentale della vicenda, da giorni piove senza sosta, i fiumi esondano, centinaia di case vengono sgomberate. Il diluvio e nell’incombente catastrofe ecologica diventano, nelle omelie ricorrenti del parroco don Carlo Zanobin, il «Diluvio»: omicidi e disastri costituiscono un anticipo di Apocalisse. Ma le sue parole ripetute fino alla noia sono profezia o un commento ai fatti? Per scoprirlo, e per dipanare la formidabile matassa che Recami avvolge con l’abituale sorriso amaro, bisogna arrivare fino all’ultima delle pagine de I killer non vanno in pensione. Una storia, e non è la solita frase fatta, nella quale niente è veramente come appare.

( 27 luglio 2022 )

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