Sabato 27 luglio 2024, ore 2:04

Mostre

La Pradella della Pala Oddi

di ELIANA SORMANI

Il Museo Diocesano milanese Cardinale Carlo Maria Martini ha inaugurato la stagione 2022-23 con un calendario denso di incontri e di mostre a partire dal suo annuale appuntamento con “Un capolavoro per Milano 2022”, giunto ormai alla 14 edizione.

Quest’anno ad allietare le sue splendide sale in occasione del Natale, oltre che il presepe di Francesco Londonio arricchito dal restauro di nuove figure, offre ai suoi visitatori niente meno che Raffaello Sanzio con la Pradella della Pala Oddi, proveniente dalla collezione dei Musei Vaticani. Un percorso emozionale visitabile dal 4 novembre fino al 29 gennaio curato da Nadia Righi (direttrice del Museo Diocesano) e da Barbara Iatta (direttrice dei Musei Vaticani) con la collaborazione di Fabrizio Biferali, per approfondire l’opera dell’Urbinate. Appena restaurata presso i laboratori dei Musei Vaticani, grazie alle analisi non invasive, micro prelievi, radiografie e raggi infrarossi offre al visitatore la possibilità di cogliere la perfezione e le qualità artistiche straordinarie raggiunte dal magister fin dagli anni giovanili. Realizzata per l’altare della famiglia Oddi nella chiesa di San Francesco al Prato, tra il 1502 e il 1504, è una delle tre importanti commissioni che il giovane Raffaello, non ancora ventenne, riceve a Perugia.

La pradella divisa in 3 scomparti presenta 3 scene legate all’Incarnazione: nella scena centrale un’Adorazione dei magi e dei pastori, a sinistra un’Annunciazione e a destra una Presentazione di Gesù al Tempio. Il capolavoro quattrocentesco pur mostrando un Raffaello già proiettato verso soluzioni rinascimentali, accanto all’influenza del Perugino (evidente soprattutto nell’Annunciazione), mette in luce i rapporti del pittore con altri esponenti dell’arte toscana del XV secolo, con la corte di Montefeltro, con la cultura prospettica di Piero della Francesca, nonchè con la pittura di Signorelli e di Pinturicchio.

Il dipinto era rimasto nella sua collocazione originaria fino al 1797, quando venne requisito dai francesi e portato a Parigi, dove restò fino al 1815, data in cui ritornò in Italia e per volere di Papa Pio VII entrò a fare parte della nuova Pinacoteca Vaticana.

Contemporaneamente alla mostre natalizie, dal 25 Novembre e fino l’8 gennaio, verrà allestita una mostra fotografica di Livio Senigalliesi, fotoreporter presente nei suoi quarant’anni di professione in numerosi territori di guerra. I suoi lavori saranno un’occasione per riflettere sull’attualità attraverso la storia.

Anche il 2023 sarà ricco di attività per il Museo Diocesano: a partire da gennaio sarà allestita infatti una nuova mostra fotografica di Lee Jeffries “Portraits”, un progetto profondamente spirituale, focalizzato sui senza tetto di Manchester. Le immagini sono state infatti scattate con l’intento di far comprendere la dignità dell’uomo attraverso lo sguardo folgorante e profondo dei suoi soggetti a cui il fotografo si avvicina allacciando con loro in primo luogo un rapporto umano e poi professionale. In occasione della Quaresima verrà infine esposta la Crocifissione di Masaccio, un percorso condotto in collaborazione con il Museo Real Bosco di Capodimonte che sarà anche l’occasione per omaggiare Alberto Crespi (scomparso lo scorso settembre), donatore della collezione Fondi Oro del museo (un fondo su oro di oltre 41 opere eseguite tra il Trecento e il Quattrocento per lo più in ambito toscano e umbro). Una mostra che servirà per presentare le novità dell’ arte quattrocentesca, attraverso Masaccio, che usa ancora per le sue opere il fondo oro. Il ricco calendario proposto anche quest’anno dal Museo Diocesano sarà sicuramente un’occasione, non solo per ammirare capolavori d’arte figurativa e fotografica, ma soprattutto per riflettere sulla realtà passata e presente al fine di vivere la propria contemporaneità in modo più responsabile ed attivo.

( 28 novembre 2022 )

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