Giovedì 18 aprile 2024, ore 8:06

Libri

La storia di una ascesa sociale

di MAURO CEREDA

Alessandro Barbero, lo storico che, come pochi altri, è in grado di coniugare rigore scientifico e divulgazione, catturando l’attenzione del pubblico con i libri, le conferenze, le interviste in tv e sui social, nel volume “Inventare i libri”, edito da Giunti, racconta la storia dei 'fondatori' della casa editrice fiorentina: i fratelli Filippo e Lucantonio, che il sottotitolo definisce “pionieri dell’editoria moderna”. Il professore piemontese si è divertito a spulciare fra le fonti, a cominciare dal catasto realizzato dal Comune di Firenze a partire dal 1427, uno strumento ricco di informazioni dettagliate, che ci consegna una fotografia della città e della società all'inizio del Rinascimento. E il lettore si appassionerà seguendo le vicende di questa famiglia, che cominciano con Giunta di Biagio, un ragazzo di periferia che avvia una piccola attività commerciale come 'pannaiuolo' (poi fallita), mentre i figli (Filippo e Lucantonio appunto) si dedicheranno ad iniziative che lasceranno un segno nel tempo. Filippo andrà a bottega dal Pollaiolo, sempre a Firenze, per imparare l’arte dell’oreficeria che poi utilizzerà per aprire un’attività da tipografo e produrre in proprio i caratteri mobili da stampa; Lucantonio, invece, si trasferirà a Venezia, città dinamica e ricca di traffici e occasioni per fare affari, dove diventerà cartolaio e venditore di libri. Filippo, tra i suoi clienti, potrà vantare ser Bernardo Machiavelli, che nel 1485 compra due volumi, su uno dei quali (di storia, l’altro è di diritto) sono ancora visibili le annotazioni del figlio Niccolò (sì, quel Machiavelli..). Mentre Lucantonio, che è il più intraprendente dei fratelli, comincia nel 1489 con la pubblicazione dell’Imitazione di Cristo, un’opera tuttora presente nel catalogo della Giunti, e poi prosegue rivolgendosi in particolare alla clientela più attenta e facoltosa dell’epoca: il clero.

Quindi è tutta una produzione di opere liturgiche come messali, antifonari, breviari, libri di inni, da spedire anche all’estero. “Lucantonio – dice Barbero – fa i soldi, tanti, non realizzando raffinate edizioni di classici destinati al mercato degli umanisti, ma strumenti di lavoro per quell’immensa struttura internazionale, straricca, che era allora la Chiesa”. I Giunta, in particolare Filippo e ancora di più il figlio Bernardo, stringeranno rapporti con gli intellettuali fiorentini e con la loro impresa parteciperanno al processo di diffusione della lingua italiana moderna.

“Inventare i libri” è la storia di una ascesa sociale, di due giovani figli di povera gente, che sono all’origine di un’azienda arrivata fino ai giorni nostri. Ma è anche la storia degli esordi dell’editoria nel nostro Paese.

( 3 agosto 2022 )

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