Giovedì 25 aprile 2024, ore 13:31

Mostre

Le streghe, dalla dannazione alla emancipazione

di PIERPAOLO ARZILLA

Dal rogo al logo. Se volete sapere com’è andata veramente la storia della scopa volante, delle unghie uncinate e più in generale della cattiva, cattivissima reputazione delle streghe nei secula secolurum, venite a Bruxelles. Fino al 16 gennaio, la mostra Witches , organizzata dalla libera università della capitale d’Europa (ULB Culture), vi mostrerà il tracciato storico e iconografico che ha portato le streghe dalla dannazione all’emancipazione, dal pregiudizio all’istrioni smo egalitario e politicamente corretto del ventunesimo secolo. Negli ultimi 50 anni la strega si e si accredita nella società aperta in due dimensioni: quella femminista di matrice americana della fine degli anni ’60, e quella taumaturgica a favore di telecamera che incarna l’immagine rassicurante della guaritrice che si oc-cupa della cura del corpo e dei saperi dimenticati come l’uso delle piante o delle pietre. Mettere, dunque, in discussione lo status quo, liberando le masse con la liberazione del corpo. La stregoneria si fa estetica politica, tra impegno pubblico e messa in discussione delle gerarchie nel privato. La mostra si apre con alcune foto delle prime suffragette, in marcia per le strade di Boston, e di mani-festanti sui gradini di Wall Street.

Perché sarebbero questi i momenti simbolici cruciali, assicurano i curatori dell’ex position, “in cui le streghe smettono di essere streghe”. Quando cioè nel ’68 le donne che manifestano davanti al tempio inattaccabile della finanza mondiale sfilano su Wall Street trave-stite proprio da streghe. La rivoluzione (mancata) comincia con il mantello nero e il cappellone a punta. L’immagine della strega è sdoganata come icona del combattimento di chi è dalla parte giusta contro l’aggres sività del potere finanziario e di un modello economico facitore seriale di disuguaglianze. La maga fattucchiera non è più una fata maligna, ma una femmina gagliarda e militante, di cui ci si può fidare. “Lo stigma è rovesciato”, dice Nathalie Levy, curatrice della mostra, “ed è usato in senso politico”. Le streghe di New York “lanciano un incantesimo a Wall Street”. Un malocchio collettivo e dissacrante che ebbe pure effetto. “Il giorno dopo - ricorda - la Borsa americana chiuse in forte calo. Colpa delle streghe? Non lo sapremo mai”.

Sappiamo però che quel giorno cambiò per sempre la reputazione della megera da friggere coram populo nella pubblica piazza. Ora quella piazza diventa simbolo di un’emancipazione che non si traduce solo nella richiesta di diritti, ma nella consapevolezza che le donne possono incidere concretamente nei cambiamenti economici e sociali necessari per una società più giusta.

L’emancipazione femminile è la storia dello sdogana- mento iconico e politico della strega. E la mostra bruxellese esalta un binario doppio fatto di rappre-sentazioni (le suffragette) e sviluppi drammatici di storie autentiche fatte di donne perseguitate, bru-ciate, giustiziate nella pubblica piazza. L’esposizione intreccia, dunque, due cronologie: la strega stessa e il modo in cui la società la guarda e la giudica. E la storia l’ha giudicata come una donna

che minaccia l'ordine sociale, vuole essere autonoma e controllare la sua sessualità e la sua procreazione; che esce dal patriarcato e dal controllo esercitato dagli uomini.

“Ecco perché - dice Levy - le femministe hanno voluto raffigurarsi come delle streghe. E’ la donna che rifiuta l'ordine sociale e che trasgredisce”. La sessualità, naturalmente, è molto presente in tutte le rappresentazioni intorno alla strega, e lo è almeno dal quindicesimo secolo. Le streghe ritratte dagli artisti rinascimentali, si fa notare, sono donne nude, provocanti, che cavalcano una capra, che baciano le natiche del diavolo, che hanno una sessualità sfrenata, incontrollabile, e che fanno male alla società. Le persecuzioni contro le donne si basano su trattati di demonologia. Si crede, cioè, che la donna “sia responsabile di tutti i mali, che fomenti una congiura contro la cristianità, alleandosi con il diavolo”. Alcuni storici ritengono che in Europa le persecuzioni abbiano causato la morte di 100mila donne bruciate, strangolate o annegate.

( 22 novembre 2021 )

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