"Maria Lai. Il pane del cielo" è il titolo di una mostra in omaggio all’artista sarda che ha attraversato il secolo scorso raccontandolo a modo suo.
Sarà possibile ammirare quaranta delle sue opere fino al 15 ottobre 2023 a Palazzo Dosi Delfini, presso Piazza Vittorio Emanuele II a Rieti.
Il Museo Novecento ha di recente presentato l’esposizione a cura di Sergio Risaliti ed Eva Francioli, in apertura degli eventi culturali di Greccio 2023 (le celebrazioni per i Centenari Francescani, 1223 – 2023).
Si tratta di manufatti ispirati al creato e all’amore per l’altro, che Paolo Dalla Sega, manager culturale del Comitato Nazionale, definisce “Una riflessione sul 'sacro contemporaneo'”.
Una ricerca semplice e insieme sperimentale, che unisce riti arcaici sardi, racconti e poesia del quotidiano. Divino e umano si incontrano in creazioni di terracotta e pietre, stoffa e legno, materiali poveri, che, come le parole del Cantico delle creature, abbracciano terra e cielo.
Si rilegge in chiave contemporanea l’esempio di Francesco, ideatore della narrazione senza tempo del Presepe realizzato per la prima volta nel Natale del 1223 in una grotta di Greccio. Quel presepe tanto amato da Maria Lai perché, diceva, “ci raccoglie intorno alla speranza di un mondo nuovo”.
Storia, sogni e utopie che resistono. Questo sono i presepi, simboli della precarietà – ma anche dei miracoli- della condizione contemporanea.
In mostra anche L’offerta, un pane in terracotta, simbolo che evoca il corpo di Cristo e il mistero della transustanziazione dell’ultima cena. E ancora il filo, il ricamo, il cucito, emergono nelle Geografie, teli su cui sono imbastite “mappe astrali”, alla ricerca di cieli lontanissimi eppure tattili, che esistono oltre la superficie.
Il cucito, una pratica femminile antichissima, diventa qui un luogo senza limiti.
Il direttore del Museo Novecento di Firenze Sergio Risaliti dichiara: “La mostra ribadisce la centralità del Museo nel panorama artistico italiano, attraverso mostre che valicano i confini della città metropolitana per aprirsi al territorio nazionale”.
Maria Lai, allieva dello scrittore Salvatore Cambosu, frequenta prima l’istituto magistrale e poi a Roma il liceo artistico e l’Accademia di Belle arti. Negli anni Sessanta inizia a sperimentare nuove tecniche e a lavorare con materiali diversi. Nascono così i Pani e i Telai, a cui si affiancheranno le Geografie e i Libri cuciti, apprezzati in tutto il mondo ed oggi conservati in gran parte a Ulassai nel Museo di Arte Contemporanea Stazione dell'arte da lei fondato. Ci ha lasciato dieci anni fa.