Come da programma, nonostante l’aggravarsi della situazione pandemica in Italia, il 15 gennaio 2021 ha preso il via la Milano Fahion week men’s, evento attesissimo, da sempre, in cui i più importanti brand a livello mondiale mettono in scena i loro ambitissimi capi di alta sartoria per le stagioni Autunno/Inverno.
Quest’anno, a differenza che in passato, molte sfilate si sono tenute a porte chiuse, mentre altre sono state sostituite da video e presentazioni, proprio per questo motivo si parla di MFW in versione phydigital, cioè in parte fisica e in parte digitale. Il concetto nuovo, nuovissimo, che è nato per consentire agli stilisti e alle grandi case di moda di mostrare al mondo le proprie creazioni, senza però mettere a rischio la salute e la sicurezza dei più.
Originariamente sarebbero dovute essere cinque le sfilate dal vivo poi quattro e infine tre:solo Etro, Fendi, K-Way sono riusciti a mostrare in passerella le loro creazioni.
Pochi giorni prima dell’inizio delle sfilate non sono mancati degli imprevisti: Dolce e Gabbana ha rinunciato all’ultimo minuto, e ha ritenuto opportuno annullare il proprio show per motivi di sicurezza.
Virtualmente sono stati presenti una quarantina circa di brand, di cui 10 per la prima volta in passerella, come Tokyo James e Dalpaos.
Anche molti cortometraggi hanno animato questa particolare settimana meneghina , fra cui ”Le Mythe Dior” di Garrone e “Immortal Godness” per Hermès.
Inoltre, in quest’anno particolare, si è affiancato al classico calendario della moda uomo anche il Fashion Film Festival Milano, curato e organizzato da Costanza Cavalli Etro.
Insomma, la magia e il scintillio che animava Milano grazie alla moda nel freddissimo mese di gennaio, quest’anno ha perso alcune paittes e lustrini, ma ha reso un po' più pragmatico il modo della moda, andando a rallentare, però, tutti i business che stanno dietro a questi grandi eventi: innumerevoli sono state le perdite economiche per i catering, per i fotografi, e in generale per tutti i satelliti che girano attorno al mondo della moda. Se la scorsa stagione tutti i marchi, dai più piccoli ai più grandi, avevano puntato all’eco-friendly, quest’anno hanno piuttosto puntato a salvaguardare la salute e la sicurezza della popolazione.