Sabato 20 aprile 2024, ore 17:57

Arte

Pericle, un Maestro a lungo dimenticato

di PAOLO SPIRITO

Il celebre critico d’arte Harald Szeemann (1933-2005) curò nel 1978 una memorabile mostra dal titolo “Le mammelle della verità”, dedicata alla storia del Monte Monescia in Canton Ticino, ribattezzato nel 1899 come Monte Verità.

“Il Monte Verità: somma di ideologie innestato in un paesaggio materno”. Così il celebre critico definiva quel luogo magnetico al quale aveva dedicato tanta passione e tante energie a partire dagli anni 70. Sulle cartine è indicato come Monte Monescia; per il grande curatore svizzero quella serie di panettoni dolci che si alzano sopra Ascona si configuravano, quasi in forza di un’al litterazione, come le “mam melle della verità”.

Grazie al filtro della sua intelligenza oggi si guarda a Monte Verità non come ad una palestra di eccentricità ma come ad un laboratorio di utopie che riguardano, per esempio, anche il modo di ripensare i codici del fare una mostra. A Casa Anatta, edificio costruito dai primi abitatori del Monte nel 1904, Harald Szeemann volle l’installazione di 975 oggetti che componevano il percorso dell’esposizione itinerante del 1978 “Le mammelle della verità”.

Si trattava di una comunità fondata nel 1900 da Ida Hofmann e Heinrich Oedenkoven sulla Collina dell’Utopia, a picco sul Lago Maggiore, dove fine con l'approdare tutta la “controcultura” europea del tempo, da Herman Hesse a Paul Klee: pacifisti, anarchici, teosofi, poeti, bohemien, antroposofi, vegetariani, femministe.

Una sorta di El Dorado dell’arte che ancora oggi fa parlare di sé, cui si legano destini di uomini e artisti che, per le bizzarre e a volte indecifrabili dinamiche del fato, sono caduti nell’oblio.

Ed è stata questa, per certi versi, la storia che vede protagonista Luigi Pericle (Basilea, 1916- Ascona, 2001), pittore, illustratore, letterato e intellettuale che subì l’in fluenza della teosofia e delle dottrine esoteriche, e che negli anni Cinquanta si traferì proprio ad Ascona, alle pendici del Monte Verità, in quella Casa San Tomaso in cui visse fino alla fine dei suoi giorni.

Una villetta in cui raccolse opere, documenti e soprattutto libri, che raccontano la vita, la ricerca e gli studi di un artista che decise di ritirarsi sul Monte Verità e di rinunciare alla mondanità per dedicarsi alla contemplazione della natura.

Anche per via del carattere riservato di Pericle, dopo la sua morte, sul suo personaggio cadde l’ombra dell’o blio. Un’ombra rimossa con forza da Andrea e Greta Biasca- Caroni, che nel 2016 hanno acquistato la villetta appartenuta a Pericle e fondato l’omonimo archivio per valorizzare e promuovere la sua figura d’artista e di intellettuale.

Chi fu veramente Luigi Pericle? Luigi Pericle Giovannetti, oltre a essere pittore, fu anche illustratore e fumettista; con la sua marmotta Max raggiunse il successo internazionale pubblicando in tutto il mondo sul Washington Post, l’Herald Tribune, Punch e Nebelspalter.

Pericle decise di tenere separate le due professioni e di firmare i fumetti con il cognome Giovannetti e i dipinti come Luigi Pericle. Durante la sua vita, fu a contatto con personaggi di spicco del mondo della cultura di allora, come il museologo Hans Hess che lo portò in un tour di musei inglesi o come lo studioso, letterato e poeta britannico Herbert Read (già consulente di Peggy Guggenheim), che si occupò della curatela di due personali. Fu così, quindi, che la pittura di Pericle conobbe il favore di critica, pubblico e collezionisti.

“Basti ricordare”, sottolinea Greta Biasca-Caroni,“le esposizioni alla londinese Arthur Tooth & Sons Gallery insieme ad Appel, Francis, Jorn, Picasso o i maestri di CoBrA, Jorn, Corneille, oltre a Tàpies, Dubuffet, Mathieu, Riopelle. Pericle era perfettamente inserito nel panorama del suo tempo e la dimenticanza che ne ha avvolto l’opera per decenni ha cancellato un tassello che si intende rimettere al suo posto”. Il percorso che ha portato Andrea e Greta Biasca-Caroni alla riscoperta e al rilancio della figura di Pericle inizia quindi con l’acquisto della villetta in cui visse, Casa San Tomaso, così chiamata dall’arti sta in omaggio di San Tommaso d’Aquino. “La villetta si trovava in condizioni di abbandono che hanno richiesto un lungo intervento di ristrutturazione, ancora in corso. Ma la casa emana tutto il fascino del suo passato denso di storia: il Monte Verità, in terra ticinese, che accolse personaggi famosi, compresi anarchici come Peter Kropotkin e Erich Mühsam, dadaisti e ballerini (Isadora Duncan), psicologi ed esoteristi (Rudolf Steiner). È in questi luoghi che, a partire dagli anni Trenta, prese forma l’avventura intellettuale degli incontri di Eranos, promossi da Carl Gustav Jung (il cui ‘Libro Rosso’ è stato riscoperto in anni recenti ed esposto alla Biennale di Venezia del 2013) e dalla nobildonna teosofa e pittrice olandese Olga Froebe-Kapteyn. Proprio i soggiorni ad Ascona, dovuti alle conferenze da lui tenute ad Eranos dal 1952 al 1965, dettero l’occasione a Herbert Read di visitare l’atelier di Pericle rimanendo fortemente colpito dalla sua arte”.

Pericle sognò a lungo di poter frequentare il clima culturale di Monte Verità ma solo nei primi anni Cinquanta, potè trasferirsi con la moglie da Basilea ad Ascona per aderire a un cenacolo di artisti di fama internazionale. Scelse tale luogo per assorbire l’aura mistica del Monte Verità e immergersi nella sua natura e nella pace.

Prima di lui, negli anni Trenta, tale dimora era appartenuta alla pittrice e collezionista Nell Walden, ex moglie di Herwarth Walden, scrittore, artista, teorico e fondatore della rivista Der Sturm della quale Nell era la principale finanziatrice. Una casa, dunque, “ricca di umori profondi impressi nei suoi ambienti dalle figure intense che vi soggiornarono”, continua a raccontare Greta.

Oggi, un giardino unisce Casa San Tomaso all’Hotel Ascona-di proprietà di Andrea e Greta Biasca Caroni-dove, nei suoi saloni, una selezione di opere di Luigi Pericle è esposta al pubblico e visitabile gratuitamente. Su appuntamento, le opere e l’archivio con i suoi documenti sono consultabili da studiosi e ricercatori. Quali sono state quindi, le condizioni e le attività che hanno portato, negli ultimi anni, al recupero e alla riemersione della figura di Luigi Pericle? “L’opera di riscoperta e valorizzazione è partita di recente, dopo la catalogazione e le indagini diagnostiche sulle tecniche sperimentate da Pericle”, risponde Greta. “Dopo le prime importanti scoperte, abbiamo richiesto pareri a Philippe Daverio e al direttore del MASI di Lugano, Tobia Bezzola, che hanno apprezzato la ricerca di Pericle e hanno partecipato a uno speciale prodotto da RSI. In un video divulgativo, Daverio ha tratteggiato i legami di Pericle con le correnti artistiche dell’e poca in particolar modo con Marc Tobey e Marino Marini.

La priorità, oggi, è quella di mettere ordine nei numerosi documenti ricostruendo le tappe principali della vita di questo artista erudito e con profonde conoscenze sui più svariati argomenti. Dai documenti d’archivio affiora infatti la versatilità di Pericle, la varietà dei suoi interessi: tra le carte è possibile scovare disegni, carteggi, appunti su medicina cinese, omeopatia, astrologia, studi sull’Egitto, sul canone greco, sulla filosofia classica ed orientale”.

Nel maggio del 2018 è nata l’asso ciazione non-profit Archivio Luigi Pericle, che sta promuovendo un calendario di appuntamenti museali e conferenze per la valorizzazione dell’artista in ambito internazionale.

Luigi Pericle, artista assolutamente non catalogabile secondo i canoni, le mode e le correnti artistiche del Novecento, non fu soltanto un pittore né fu unicamente un pensatore.

Fu un autentico maestro, in grado di unire i due mondi in una ricerca sapienziale su forme, colori, materia e segni, e inserì il suo lavoro pittorico in un più ampio contesto di indagini e riflessioni sul misticismo, l’astrazione, l’alchimia, l’a strologia, la calligrafia e la filosofia, all’inseguimento del sogno – per lui una ragione di vita – di una sintesi universale dei saperi.

Di lui oggi rimane un corpus di quasi 4000 opere originali comprendenti tele e chine, un ricchissimo carteggio con vari intellettuali dell’epoca, taccuini e quaderni di studio, un romanzo inedito e una vasta biblioteca personale. Qui, attraverso i libri, aveva accumulato tutte le conoscenze possibili per costruire il proprio mondo, un universo che parlava le lingue della letteratura, delle arti visive, della meccanica, delle religioni ma anche delle scienze occulte.

Lo scorso anno è stato pubblicato il bellisssimo libro “Luigi Pericle. Il maestro ritrovato”, Aragno Editore, 168 pagine (bilingue ita/eng), curato da Andrea Biasca- Caroni, presidente dell’Archi vio Luigi Pericle, che raccoglie saggi di storici e critici dell’arte, filosofi, artisti e accademici di tradizione ermetica e costituisce, a tuttoggi, lo studio il più completo e aggiornato di un “Maestro” a lungo dimenticato e oggi “ritro vato”, che significa tornato all’at tenzione della critica e del pubblico che sul finire del Novecento, in un percorso intellettuale assolutamente unico e originale, costruì un mondo sapienziale che parla le lingue della letteratura, delle arti visive, della meccanica, delle religioni e delle “scienze occulte”.

( 31 gennaio 2023 )

Magazine

Via Po Cultura

SOLO PER GLI ABBONATI

Con lo scopo di far conoscere la tradizione millenaria di questa pratica, che modifica permanentemente il corpo e che fin dagli albori, anche in Italia, ha accompagnato la storia dell’uomo, il Mudec di Milano presenta la mostra “Tatuaggio. Storie dal Mediterraneo”

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Mostre

Marco Polo a 700 anni dalla morte

Venezia apre le celebrazioni con una grande mostra a Palazzo Ducale

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Filosofia

L’ontologia di Severino

Tra i maggiori pensatori del secondo Novecento, è stato il massimo esponente del nichilismo odierno, rivisitato sulla scorta dei classici greci, a cominciare dal Parmenide

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

FOTO GALLERY

Immagine Foto Gallery

© 2001 - 2024 Conquiste del Lavoro - Tutti i diritti riservati - Via Po, 22 - 00198 Roma - C.F. 05558260583 - P.IVA 01413871003

E-mail: conquiste@cqdl.it - E-mail PEC: conquistedellavorosrl@postecert.it