Mercoledì 12 novembre 2025, ore 12:26

Protagonisti del Novecento

Si è spento Alain Touraine

di ENZO VERRENGIA

Con la morte di Alain Touraine si apre un’altra voragine incolmabile nella cultura, nella conoscenza e soprattutto nell’analisi ad ampio raggio delle cose e delle persone. La sua sociologia, infatti, non era legata ai cosiddetti “trends”, e rifuggiva certe militanze iconoclaste tipiche soprattutto degli americani inebriati di controcultura ed effetti psichedelici degli anni Sessanta. Scriveva nel suo libro più rappresentativo, “Critica della modernità”: «Oggi sappiamo per esperienza che il progresso, il popolo e la nazione non si fondono nell’entusiasmo rivoluzionario per creare una forza storica alla quale le barriere erette dal denaro, dalla religione e dal diritto non possono resistere. Questa sintesi storica vagheggiata nell’era delle rivoluzioni non si è mai realizzata spontaneamente… Essa ha dato origine soltanto al potere assoluto dei dirigenti rivoluzionari che si sono identificati alla purezza e all’unità della rivoluzione».

Non è un atto d’accusa ma la semplice presa d’atto di un processo che stava – e sta – sotto gli occhi di tutti, ma che da nessuno o da pochi è stato mai ammesso, sulla scorta di uno studio imparziale e privo, ad esempio, delle folgori reazionarie di Oswald Spengler. Alain Touraine distillava la sua visione dagli studi compiuti all'École Normale Supérieure di Parigi, dove acquisì le solide basi di una carriera accademica che lo proiettò in cattedre prestigiose a Harvard, alla Columbia e a Chicago, per diventare infine direttore dell’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. Tutt’altro, quindi, che un’attrazione vivente del circo equestre in cui la pervasione dei media ha trasformato perfino la cerchia del pensiero avanzato a cavallo dei millenni.

Alain Touraine lascia un’eredità bibliografica che abbraccia tutto quanto oggi sia possibile utilizzare per comprendere il paradigma evolutivo della società avanzata. Senza di lui, non si sarebbe mai arrivati alla formulazione di un termine come “permacrisis”, che definisce l’apocalisse permanente di un’umanità pervasa da una catastrofe endemica. Sulla quale fu lapidario: «Il cambiamento del mondo non è soltanto creazione, progresso. Esso è prima di tutto e sempre decomposizione, crisi».

( 9 giugno 2023 )

Mostre

Picasso e Raetz, la poesia dell’incisione

Due mostre al Museo d’Arte di Mendrisio per celebrare due grandi protagonisti della grafica del Novecento

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Magazine

Via Po Cultura

SOLO PER GLI ABBONATI

Le arance, il frutto che ha il sole dentro, hanno abitato gli spazi dell’Arte e della poesia

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

Mostre

Il pioniere della fotografia di viaggio

Il Museo Fortuny di Venezia dedica una mostra ad Antonio Beato

  • Email Icon
  • Facebook Icon
  • Twitter Icon
  • Pinterest Icon
Commenta Icona

FOTO GALLERY

Immagine Foto Gallery

© 2001 - 2025 Conquiste del Lavoro - Tutti i diritti riservati - Via Po, 22 - 00198 Roma - C.F. 05558260583 - P.IVA 01413871003

E-mail: conquiste@cqdl.it - E-mail PEC: conquistedellavorosrl@postecert.it