Il binomio disegno e musica è un leitmotiv costante nella produzione artistica di Klee, dove le linee di inchiostro sembrano danzare sui fogli bianchi, avvolte da un movimento ritmico percettibile dalle stratificazioni dei colori e dalla struttura stessa delle composizioni. In fondo lui stesso dichiara in una pagina di diario che il suo è un approccio alla creazione artistica con “un occhio che vede e un altro che sente”. Dopo aver conseguito il diploma di maturità e aver esitato a lungo fra la musica e la pittura opta per gli studi d’arte e si trasferisce a Monaco di Baviera dove frequenta, prima una scuola privata di disegno e, poi l’Accademia delle Belle Arti. Dalla giovinezza fino alla morte tiene un diario biografico e a partire dal 1911 inizia a redigere, continuando fino alla vigilia della sua morte, un catalogo manoscritto (taccuini oggi messi a disposizione dalla Fondazione Paul Klee) delle proprie opere a partire da quelle infantili, lasciando numerose informazione su di lui. Nonostante questo, Paul Klee risulta sotto certi punti di vista ancora un artista enigmatico e da scoprire. Simbolista al suo esordio, membro fondatore del Gruppo Der Blaue Reiter, in contatto con il Dada e menzionato nel manifesto del surrealismo, insegnante per un decennio al Bauhaus di Weimar e Dessau, ha mantenuto sempre uno stile autonomo rispetto ad ogni movimento di avanguardia, influenzando con la sua arte personale e solitaria intere generazioni di pittori