Nella concretezza del flusso cronologico, non c’è nulla che sfugga più del presente, che si snoda ininterrotto e inafferrabile finché, appunto, non si rapprende nel blocco della Storia. La quale è l’unico contenitore significativo del complesso ontologico, ossia della realtà. Tutto si interpreta, comprende e assimila solo quando è accaduto. Di qui la necessità di volgersi al passato, il tempo perfetto, e cercare non soltanto di serbarlo nelle memorie individuali e collettive, bensì di riferirvisi nelle direzioni del pensiero, di ricalcarlo, ricrearlo, al limite, di tornarvi fisicamente con il viaggio nel tempo, che la scienza ormai da molti anni considera praticabile