Domenica 10 dicembre 2023, ore 15:54

Dibattito

Nuova legge elettorale. Corsa (lenta) contro il tempo

Crisi economica, pandemia, guerra: c'è tempo e spazio per discutere di una nuova legge elettorale ? Posta così, la domanda sembra retorica e sollecita un chiaro e netto no. Ma forse la questione è più seria e merita riflessioni e risposte rapide ma non superficiali. Perché se dopo il voto del prossimo anno ci troveremo a fare difficili conti per formare il Governo, quei tre temi iniziali saranno salite ancora più dure da scalare.
Le coalizioni attuali mostrano l'affanno di strategie comuni. Il segretario del Pd Enrico Letta assicura di voler continuare a lavorare al campo largo, da qui al 2023, con l'obiettivo di dare al Paese una maggioranza “europeista, progressista e democratica”. Possibilmente, attraverso una nuova legge elettorale. C’è il partito trasversale del proporzionale; dall'altra parte, quello del maggioritario. Letta è fautore del secondo. Ma nelle file parlamentari del Pd è in crescita da alcune settimane il fronte di quanti auspicano un ritorno al proporzionale, fronte capeggiato dal presidente della Regione Lazio Zingaretti. L'idea di un ritorno al proporzionale trova sostenitori, oltre che in Leu, anche negli alleati M5s. 
Al contrario, il leader di Italia Viva Renzi mette in campo un gruppo di lavoro per arrivare ad una legge ricalcata su quella con la quale si eleggono i sindaci nei Comuni e che consentirebbe di avere un sistema come quello francese, in cui chi vince governa per cinque anni. Renzi mette in campo il presidenzialismo. Tema caro, dall'altra parte dello schieramento, alla leader di Fratelli d'Italia Meloni che avverte gli alleati: se qualcuno nel centrodestra votasse per un cambio della legge in senso proporzionale la coalizione non esisterebbe più.
Favorevole al maggioritario anche la Lega, benché nel partito guidato da Salvini si stia aprendo un 'partito' favorevole al proporzionale, perché eviterebbe contenziosi nella divisione dei collegi uninominali. In Forza Italia Berlusconi ha ribadito di prediligere il maggioritario, ma anche tra gli azzurri si sta facendo più forte la voce dei proporzionalisti.
Il dibattito sulla legge elettorale è fermo al 9 gennaio 2020, quando fu depositato in Commissione alla Camera il Germanicum, sostenuto dall'allora maggioranza giallo-rossa: si tratta di un proporzionale con soglia di sbarramento al 5%, che lo rende appunto simile al modello tedesco. Come sempre accade, il dibattito si articola tra due scelte di fondo, vale a dire proporzionale o maggioritario, benché le due impostazioni possono essere declinate in vari modi o anche miscelarsi, come per l’attuale legge, il Rosatellum, in vigore dal 2017. Un sistema misto proporzionale e maggioritario, in cui un terzo di deputati e senatori è eletto in collegi uninominali (un solo candidato per coalizione, il più votato è eletto) e i restanti due terzi sono eletti con un sistema proporzionale di lista. 
Giampiero Guadagni

( 19 aprile 2022 )

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