Una riforma fiscale serve, ma improntata alla progressività e non alla flat tax o a nuovi condoni. È il parere di Cgil, Cisl e Uil, ascoltate in audizione sul Def dalle Commissioni speciali di Camera e Senato. La Cisl, ha ricordato il segretario confederale, Ignazio Ganga, ha presentato una proposta di legge di iniziativa popolare "per un fisco più equo che ipotizza, nel rafforzare il principio della progressività, la rivisitazione delle aliquote e il ridisegno del sistema delle deduzioni, detrazioni e agevolazioni, insieme all’ampliamento della no tax area".
"Il Def appena licenziato non definisce le previsioni programmatiche che incorporano gli obiettivi della politica economica. Questa parzialità costituisce un elemento di grave incertezza che potrà essere risolto soltanto con un nuovo governo", ha sottilieato Ignazio Ganga, segretario confederale della Cisl a Montecitorio. Il sindacato guidato da Annamaria Furlan propone "un grande patto fra governo e parti sociali che, nella condivisione di un progetto concreto di bene comune per il lavoro, per l'impresa, sappia interpretare il disagio sociale diffuso nel paese e gestire le domande di un modello di crescita socialmente responsabile e ambientalmente sostenibile nel lungo periodo". La Cisl osserva che il Def "ricorda che anche per quest'anno (e per il terzo anno consecutivo) viene prorogato il blocco dell'imposizione locale, lasciando fuori dal perimetro la Tari. Il reiterarsi del blocco evidenzia la difficolta' a dare una risposta all'elevata imposizione territoriale (cresciuta di 20 miliardi di euro nel periodo 2007-16) e a definire un assetto strutturale della stessa che la Cisl auspica e sollecita da tempo".
Inoltre, "tutte le criticità che attraversano il Servizio sanitario nazionale, a partire dalla insufficienza delle risorse programmate, dagli investimenti sulle risorse umane, fino ad arrivare alla costruzione di una vera Governance del sistema, rimangono immutate e non potranno che sfidare il prossimo confronto fra Governo e parti sociali". Infine sul Sud "il governo uscente ha definito una strategia che ha avviato un percorso di ripresa degli investimenti e dell'occupazione che occorre rafforzare. Per questo, occorre anzitutto che siano rispettate le attuali misure per finanziare la coesione territoriale, rafforzando la spesa che dovrebbe, secondo le regole comunitarie, accelerare nel corso del 2018, rispetto alla quale e' essenziale che i finanziamenti siano effettivamente aggiuntivi".
"La politica dei condoni o dei minicondoni non porta da nessuna parte, - ha spiegato Luigi Velcro della Uil - serve un rafforzamento dell’accertamento. Dalla lotta all’economia sommersa possono derivare risorse per abbassare il peso fiscale sul lavoro e sulle pensioni ed intervenire sul cuneo fiscale". Essenziale infine per la Cgil è anche la sterilizzazione delle clausola di salvaguardia sull’Iva, purchè, ha sottolineato la segretaria confederale Gianna Fracassi, "non avvenga con nuovi tagli di spesa pubblica, perchè alla luce dell’aumento delle diseguaglianze, sarebbe un errore grave".
Una effettiva riforma fiscale non è rimandabile nemmeno per l’Ugl, perchè, ha sottolineato il sindacato di fronte alle Commissioni, "occorre ridare equità al sistema".
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