La ripresa si allontana, anche il mercato del lavoro arranca, e le misure adottate dai governi Conte uno e Conte due stentano a dare la svolta. Come dimostrano i dati Anpal sul reddito di cittadinanza. La misura, sul fronte del reinserimento lavorativo, non funziona. Poco meno di 40 mila persone hanno infatti avuto un contratto di lavoro dopo avere ottenuto il reddito nel 2019. I centri per l'impiego hanno convocato 529.290 beneficiari su un totale di 908.198 che potrebbero stipulare un Patto per il lavoro. In totale, i beneficiari del reddito di cittadinanza erano 2.370.938. Circa l'1,7% ha trovato un lavoro. I sindacati incalzano l’esecutivo, che appare in una fase di stallo. “Il riformismo dei governi - sottolinea in un intervento sul Il Sole 24 ore, la segretaria generale Cisl, Annamaria Furlan - si misura sui temi del lavoro, della crescita, degli investimenti pubblici, nella capacità di ideare una riforma fiscale finalmente nel segno dell’equità, di cui il paese ha urgentemente bisogno”. Furlan ricorda che da mesi tutti i parametri dell’economia portano il segno meno, “con un peggioramento della lunga fase di stagnazione”. “Indicativo - spiega - è l’ultimo dato del prodotto interno lordo: - 0,3 % , il peggior degli ultimi 7 anni, cui si somma il crollo a dicembre della produzione industriale a -1,3% , la discesa più forte dal 2013”. Con un tasso di disoccupazione fermo al 10%, la flessione della domanda e dei consumi interni, la “mancanza più che evidente di investimenti pubblici e privati”, c’è di che preoccuparsi. Senza dimenticare, evidenzia la sindacalista, le “centinaia di crisi aziendali immobili al Mise”, di cui Ilva e Alitalia, “rappresentano solo la punta dell’icerberg”. “Di queste cose - attacca Furlan - dovrebbe occuparsi la politica che invece discute e si divide su temi che non sono certo una priorità né per il paese, né per gli italiani. Ben altra dovrebbe essere la capacità programmatica e decisionale del Governo, che oltre a superare le sue divisioni evidenti, dovrebbe selezionare insieme alle parti sociali gli obiettivi da raggiungere, valutare le risorse da stanziare, scegliere gli strumenti da adottare per favorire la crescita”.