L’occupazione cresce lievemente a novembre, toccando il massimo storico (tasso al 59,3%) ma la disoccupazione resta stabile. Lo segnala l’Istat. La disoccupazione è al 9,7%, un dato che - ci ricorda Eurostat - è il terzo tasso più alto in Ue, dopo Grecia (16,8%) e Spagna (14,1%). Situazione analoga per la disoccupazione giovanile: Grecia (32,5), Spagna (32,1), Italia (28,6). l dati, commenta il segretario generale aggiunto Cisl, Luigi Sbarra, “confermano le tendenze in atto da mesi: l’occupazione cresce poco in linea con la bassa crescita del Pil e all’interno di questa crescita aumentano ancora i dipendenti permanenti a fronte di una diminuzione dei dipendenti a termine e degli autonomi”. “Difficile accontentarsi di una leggera crescita degli occupati stabili - aggiunge Sbarra -, quando l’aumento complessivo dell’occupazione da un mese all’altro è di appena lo 0,2% e i dati di contabilità nazionale indicano che mancano circa 500 milioni di ore lavorate rispetto al 2008”. Molti lavoratori sono infatti a orario e retribuzione ridotti. “A fronte della fase di estrema difficoltà in cui versa il sistema produttivo - afferma il sindacalista - vanno messe in campo politiche di ampio respiro per rilanciare crescita e investimenti, a partire dalla formazione e crescita delle competenze, dallo sblocco delle opere pubbliche, dalle politiche industriali con la gestione dei 150 tavoli di crisi, dagli interventi a favore della coesione sociale e territoriale per recuperare soprattutto il ritardo economico e occupazionale del Sud”.