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Tim, Vivendi torna all’attacco del fondo Elliott

Vivendi torna all’attacco a pochi giorni dall’assemblea di Tim, chiesta dal socio francese per cambiare buona parte del Cda, quella che fa riferimento ad Elliott, a partire del presidente Fulvio Conti. Dopo il board che ha confermato a maggioranza la fiducia a Conti e all’a.d Luigi Gubitosi, dopo le critiche dei sindaci per le presunte irregolarità commesse lo scorso novembre per ’licenziare’ Amos Genish, il gruppo transalpino bolla il consiglio come "controllore di sè stesso". E si dice sempre più convinto che "i soci di Tim devono nominare un board davvero indipendente".

Nel frattempo la Cassa depositi e prestiti (Cdp) ha aumento la propria quota in vista dell’assemblea: ha acquistato ancora azioni e ora sfiora il 10%. Dopo essere salita al 7,1% il primo marzo e ancora all’8,7% nove giorni dopo, ora ha comunicato alla Sec, la Consob americana, di essere in possesso del 9,7% delle azioni. Di certo punta a giocare un ruolo nello scontro, che sembra senza fine, tra Vivendi ed Elliot, Per i francesi molte delle domande su come è statp gestito il ribaltone al vertice, consumatosi nella riunione del consiglio il 18 novembre con la revoca delle deleghe all’allora a.d Genish, restano inevase. Di conseguenza "invita il collegio sindacale e la Consob ad esercitare i rispettivi poteri per approfondire ulteriormente i risultati contenuti della relazione iniziale dei sindaci". Le domande di Vivendi vanno oltre per prendere di nuovo di mira Conti, del quale peraltro non risultato in programma le dimissioni dato anche l’appoggio arrivato dal resto dei consiglieri di area Elliott.

"Il presidente crede di avere ancora la fiducia dei consiglieri di minoranza, del collegio sindacale e del mercato?". Inoltre "ha considerato di fare un passo indietro dal Cda alla luce delle risultanze di una serie di violazioni dei suoi doveri che sono emerse alla relazione del collegio dei sindaci?", chiede l’azionista francese. La sfida di Tim per il 2019, ha sintetizzato allora Gubitosi, sarà quella di "diventare una azienda normale". E in un discorso più generale relativo al mondo delle imprese, ha rilevato che "non esistono cattive aziende, esistono cattivi manager". In Borsa intanto il titolo è tornato a risalire la china (+1,3% a 0,53 euro) mentre la Cdp potrebbe aver ripreso gli ultimi acquisti per arrotondare la quota, in vista dell’assemblea, a sostegno della rete unica che piace anche a Elliott. Il cantiere« è aperto. "Credo che Telecom sia stata impegnata nelle ultime due settimane nei vari roadshow di presentazione del piano quindi ci vuole un pò più di tempo", è l’aggiornamento sui colloqui per la rete arrivato dall’a.d di Open Fiber, Elisabetta Ripa.

( 21 marzo 2019 )

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