Marie Sklodowska Curie, Ada Lovelace, Maria Gaetana Agnesi, Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, Anna Atkins, Annie Jump Cannon, sono i nomi di sei donne che si sono distinte nella storia della scienza e che probabilmente non avrebbero mai pensato di divenire modelli da proporre per superare gli stereotipi di genere con lo scopo di stimolare la curiosità, in particolare femminile, verso le discipline STEM. Donne che ancora meno avrebbero immaginato di vedere le loro immagini trasformate in guide avatar all’interno di un video gioco interattivo come quello installato nel giardino Giancarlo de Carlo della Triennale di Milano dal titolo “Mind the STEM Gap-A Roblok Jukboxe”. Un allestimento scenografico di design a forma di astronave circolare, dotata di sedici postazioni gioco, che ricorda l’installazione tecnologica risalente alla fine degli anni Sessanta ideata da Ettore Sottsass per Olivetti, guardando all’interno della quale si poteva vedere collettivamente un video legato alla storia dell’azienda pioniera dell’informatica. Ideato dalla Fondazione Bracco e progettato da Joseph Grima, Faunder della Space Caviar (nonché curatore della mostra tematica delle 23 esposizione internazionale della Triennale) ha lo scopo di contribuire, divertendo, ad eliminare le disparità di genere nell’approccio alle discipline STEM (Science, tecnology, engineering & mathematics) incoraggiando il libero accesso ai saperi di bambine e ragazze