Mercoledì 1 maggio 2024, ore 22:51

Mostre

Marco Polo a 700 anni dalla morte

di MARIA LUCIA SARACENI

Venezia celebra Marco Polo (1254-1324) a 700 anni dalla morte allestendo la più grande mostra mai organizzata sul viaggiatore veneziano le cui gesta sono narrate dal libro “Il Milione”. Si intitola “I mondi di Marco Polo. Il viaggio di un mercante veneziano del Duecento”: apertura nell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale lo scorso 6 aprile, chiusura il 29 settembre. Organizzata dai Musei Civici di Venezia, l’esposi zione è dedicata al racconto della geografia storica, culturale, politica e umana dell’Eu ropa, del Medio Oriente e dell’Asia del Duecento, agli usi e costumi che circolavano nella Venezia del XIII secolo.

Quella di Palazzo Ducale è l’appuntamento di punta tra le tante iniziative pubbliche di carattere scientifico, espositivo letterario e culturale dedicate a Marco Polo, previste fino al 2026.

A Palazzo Ducale possono essere apprezzate oltre 300 opere provenienti dalle collezioni civiche, dalle maggiori e più importanti istituzioni italiane ed europee fino a prestiti dei musei dell’Armenia, Cina, Qatar ed è possibile ammirare nuovamente le preziose decorazioni della Sala dello Scudo degli Appartamenti del Doge, con carte geografiche che riproducono le regioni lontane esplorate da veneziani e dalla stessa famiglia Polo.

La mostra si articola in diverse sezioni. A partire dalla ricostruzione in 3D della casa di Marco Polo a Venezia, all’illustrazione della realtà cittadina e mercantile veneziana nella prima metà del Trecento e il ruolo del viaggio nella cultura commerciale veneta prima e dopo l’espe rienza dei Polo: la cartografia (non solo veneziana) ad esempio; e quanto i racconti e gli itinerari dei mercanti abbiano influenzato e determinato questa scienza.

Marco Polo attraversa nei suoi percorsi regni e potentati politici e militari organizzati in modi diversi e mondi culturali, artistici e religiosi difformi tra loro. Tutto ciò in un momento storico nel quale l’A sia è più o meno tutta sotto il controllo di varie dinastie mongole tra loro imparentate.

È l’età irripetibile denominata in seguito come l’epoca della “pax mongolica”, che permetteva di viaggiare in modo sicuro lungo strade e regioni fino ad allora poco note. Delle diverse fedi religiose rende conto il bellissimo testo di Marco Polo: i Cristiani (in varie declinazioni, compresa quella nestoriana), i Musulmani (anche questa civiltà con sfumature non secondarie), i Cinesi (Confuciani, Buddhisti, Taoisti) e gli Indiani (appunto l’Induismo). Nella mostra si dà conto di queste diversità così come delle varie sensibilità illustrate nel celebre testo del “Milione”.

Dai musei italiani (in primis dalle ricchissime collezioni veneziane) e da altre importanti raccolte museali d’Europa, d’Asia e d’ol treoceano, sono giunti prestiti preziosi per ricostruire la vita e l’o pera di Marco Polo, i suoi itinerari e le sue scoperte. Facendo leva sulla cartografia e su oggetti di varie tipologie: dalle ceramiche alle porcellane (egli è il primo ad avvedersi della qualità dei materiali e a usare il termine “porcel lana”), ai tessuti (tappeti compresi), metalli, monete, manoscritti e tanto altro. Una sezione particolare è dedicata alla straordinaria diffusione multilingue del Milione e anche al mito di Marco Polo fra Ottocento e Novecento, fino alle suggestioni della figura del mercante e della sua avventura nell’arte contemporanea.

Marco Polo è certamente il più illustre viaggiatore medievale, e non solo, nonostante prima e dopo di lui altri intrapresero con successo viaggi verso Oriente. Ma Marco Polo, grazie alla sua straordinaria opera “Il Milione”, è indubbiamente il più celebre e conosciuto personaggio che abbia viaggiato da Occidente a Oriente e ne abbia lasciato un ampio resoconto e una documentata narrazione. Il veneziano Marco Polo non ha solo descritto in maniera attendibile gran parte dell’Asia, ma ha anche assunto il ruolo di supremo interprete e rappresentante della natura mercantile internazionale di Venezia, la sua terra. Si può infatti affermare che la fama e la gloria della Serenissima quale capitale commerciale dell’Occidente sia stata costruita e divulgata proprio grazie a questo suo avventuroso e straordinario personaggio, il cui nome, certo non un caso, non poteva che essere quello del santo evangelista patrono della città, le cui spoglie furono anch’esse portate dall’Oriente, quella volta l’O riente più vicino. Celebrare Marco Polo e il suo itinerario a 700 anni dalla morte è un’occasione importante per raccontare la sua impareggiabile e ineguagliabile vita e la sua conoscenza (“acciocché si potessero sapere le cose che sono per lo mondo…”) di quelle terre e popolazioni lontane, ma anche per capire quali sono, oggi, le relazioni fra questi diversi mondi e come le “vie della seta” non abbiano smarrito importanza e attualità.

Le terre ed i mari visitati da Marco Polo nel suo viaggio lungo più di vent’anni (dal 1271 al 1295) attualmente sono spesso aree critiche dal punto di vista diplomatico. La riscoperta di questa figura evoca allora temi di grande attualità: dal dialogo con altre culture senza rinunciare alla propria identità; alla regolazione dei rapporti tra i popoli e le città. Anche così Venezia prova a dare un messaggio di speranza e di pace.

( 18 aprile 2024 )

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