Giovedì 2 maggio 2024, ore 13:25

Agroalimentare 

L’export di cibo italiano raggiunge quota 52 mld 

L'alimentare made in Italy fa registrare il record storico nelle esportazioni raggiungendo quota 52 miliardi, mai registrata nella storia dell'Italia, se il trend di aumento del 13% sarà mantenuto. A rilevarlo è Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi otto mesi del 2021 diffuse in occasione di Tuttofood a Milano dove nello spazio Coldiretti al Padiglione 18 L01-L25 sono state esposte le più diffuse imitazioni del tricolore a tavola. L'organizzazione agricola sottolinea che "il risultato è ottenuto nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e il lockdown in tutti i continenti della ristorazione che ha pesantemente colpito la cucina italiana ma anche dalla insopportabile diffusione di imitazioni in tutti i continenti".
Coldiretti aggiunge che l'emergenza sanitaria Covid ha provocato una svolta salutista nei consumatori a livello globale che hanno privilegiato la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere come quelli della dieta mediterranea. Si rileva inoltre che un impatto positivo sulle vendite all'estero deriva anche dalle vittorie sportive che hanno dato prestigio all'immagine del nostro Paese. Tra i principali clienti del made in Italy a tavola ci sono gli Stati Uniti che si collocano al secondo posto con un incremento del 3% a luglio. Positivo l'andamento anche in Germania che si classifica al primo posto tra i Paesi importatori di italian food con un incremento del 9%, pari a quello della Francia (+9%)- In Gran Bretagna invece le vendite sono stagnanti a causa delle difficoltà legate alla Brexit, tra le procedure doganali e l'aumento dei costi di trasporto dovuti a ritardi e maggiori controlli.
Fra gli altri mercati Coldiretti segnala la crescita del 14% in quello russo e del 50% su quello cinese. A conferma di questo trend positivo del made in Italy, bisogna segnalare che raddoppia in 10 anni, nel periodo 2010-2020, il consumo di spaghetti &co che passa da quasi 9 a circa 17 milioni di tonnellate annue. Lo rivela Unione Italiana Food che, in occasione del World Pasta Day di ieri, ha reso noti numeri e tendenze del piatto simbolo della cucina italiana e ha certificato un gradimento verso il piatto superiore ai livelli pre-pandemia.
L'Italia, nell'atlante della pasta, resta il punto di riferimento per produzione (3,9 milioni di tonnellate) ed export (2,4 milioni di tonnellate). Ogni italiano ne consuma oltre 23 kg all'anno, staccando in questa speciale classifica Tunisia, 17 kg, Venezuela, 15 kg e Grecia, 12,2 kg. Nel complesso è italiano 1 piatto di pasta su 4 mangiati nel mondo e con 3,9 milioni di tonnellate di pasta prodotte dai nostri pastifici l'Italia si conferma leader mondiale della pasta, davanti a Usa, Turchia, Egitto e Brasile. Più della metà della produzione italiana (il 62%) finisce all'estero.
I Paesi dove esporta di più l'Italia sono Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Francia e Giappone, mentre quelli da dove arrivano le performance più importanti del 2020 sono Cina, Canada, Spagna e Arabia Saudita. Rispetto al gennaio/luglio 2020, l'export di pasta dei primi 7 mesi del nuovo anno segna un calo del 9,4% a valore, ma il confronto con i valori "pre-Covid" dello stesso periodo del 2019 evidenzia un +13%. Guardando ai volumi di pasta esportati i 5 mercati più strategici sono Germania (+6%), Francia (+2%), Giappone (+4%) e soprattutto Usa (+10%), mentre l'unico valore di segno negativo rispetto al 2019 arriva dal Regno Unito (-4%), conseguenza della Brexit. Il settore dei pastai italiani conta quasi 120 imprese, oltre 10.200 addetti e genera un valore di 5,6 miliardi di euro. Resta un problema: con il rincaro dei costi energetici che si trasferisce sui costi di produzione nella filiera agroalimentare come quello per gli imballaggi. In pratica le prossime feste di Natale rischiano di essere le più "salate" degli ultimi anni sul fronte di prezzi e tariffe, e potrebbe costare agli italiani, a parità di consumi rispetto al periodo pre-pandemia (2019), quasi 1,4 miliardi di euro in più.

Rodolfo Ricci

( 25 ottobre 2021 )

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