La Bce non sembra volersi arrendere e spinge sul Recovery fund europeo, una soluzione decisiva per affrontare lo shock della pandemia ma anche per il progetto europeo. E la sua presidente, Christine Lagarde, nel promettere una Bce pronta a spendere tutto il suo mandato per difendere l'Eurozona da una recessione senza precedenti, lancia l'allarme: i rischi sistemici sono in aumento, riguardano le banche ma anche i debiti pubblici che si stanno gonfiando, c’è la possibilità di una valanga di insolvenze di imprese e famiglie così come quella che sui mercati scattino margin call tali da far scattare una fuga dalla Borsa.
La proposta della Commissione europea per una revisione del Budget pluriennale e il Next Generation Eu sono decisivi, ha detto Lagarde agli europarlamentari esortandoli a fare la loro parte, con il loro voto, quando la proposta di aiuti da 750 miliardi avanzata dall'esecutivo Ue avrà passato le forche caudine del Consiglio Ue. "Sarà importante adottare velocemente questo pacchetto" perché qualsiasi ritardo rischia di generare effetti negativi e far salire i costi, e quindi le necessità di finanziamento, di questa crisi.
Un pressing che ha toccato in qualche modo anche i temi geopolitici: i titoli che la Commissione europea emetterà per finanziarli, che peraltro potranno essere comprati dalla Bce, rappresentano la più grande emissione sovranazionale in euro mai fatta. Un fattore che va a beneficio del ruolo internazionale dell'euro che si fa strada fra le principali valute in un agone dove il dollaro è tuttora il numero uno.
La presidente dellaBce è entrata anche nel merito della proposta dicendosi a favore di una componente degli aiuti il più possibile sotto forma di trasferimenti piuttosto che prestiti, e diretta il più possibile ai Paesi più colpiti dalla pandemia, fra i quali spicca l'Italia. Una Bce, insomma, che abbraccia l'impostazione 'solidaristica’ e la richiesta di mantenere un level-playing field fra le imprese europee sconvolto dalla risposta più timida in Italia, e invece più efficace dei Paesi poco indebitati, come la Germania, che hanno potuto aiutare vigorosamente le loro imprese. "La spesa europea dovrebbe puntare a ristabilire parità di condizioni e sostenere i più colpiti dalla crisi", ha detto la francese. Proprio come sta facendo la Bce, che con il suo Pepp, difeso strenuamente da Lagarde dopo la sentenza di Karlsruhe, continua a comprare molto più debito italiano, o spagnolo, rispetto a quanto vorrebbe la capital key ossia la quota dell'Italia nel capitale dell'Eurotower.