Venerdì 19 aprile 2024, ore 15:59

Eurogruppo

Manovra, la Ue insiste per una correzione sostanziale

Nel giorno dell'Eurogruppo che ha posto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, al centro delle discussioni, il vicepremier Luigi Di Maio difende la manovra economica: intervistato dal Financial Times ha detto che il testo bocciato da Bruxelles potrà diventare "una ricetta per tutti gli altri Paesi". Parole che però non smuovono la Commissione europea, tanto che il vicepresidente Valdis Dombrovskis ribadisce a stretto giro: "Serve una correzione sostanziale". E il responsabile degli Affari economici, Pierre Moscovici, si augura di non arrivare a una "sanzione" che sarebbe "la soluzione peggiore".

"Non credo che saremo sanzionati - ha spiegato Di Maio all'Ft a proposito dei contrasti con la Ue - la procedura sarà avviata ma ci sarà una fase di dialogo" e "crediamo di poter ampiamente ridurre il debito pubblico con una manovra espansiva". Ai rilievi del vicepremier sulla bontà della manovra non cede però il vicepresidente della Commissione, secondo il quale la Ue "è impegnata in una discussione con l'Italia e spera di raggiungere un risultato costruttivo, c'è qualche margine, ma val la pena notare che il bilancio italiano devia in misura considerevole dalle regole, e dunque serve una correzione considerevole".
Per Valdis Dombrovskis, intervistato da Bloomberg tv, le misure adottate dal governo nella Manovra sono "controproducenti" per l'economia italiana. Una "parola che rifiuto totalmente è la parola 'punire'. Non sono mai stato partigiano delle sanzioni. Le sanzioni sono sempre ciò che può succedere alla fine, ma sono la peggiore delle vie d'uscita", ha detto invece il commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici, parlando dei rischi legati alla manovra italiana su France Info. Moscovici si è quindi detto a favore di un "dialogo ininterrotto, continuo e vigoroso con l'Italia".

“Avviare formalmente il confronto per il rinnovo dei Contratti nazionali 2019-2021 delle Funzioni Locali, della Sanità Pubblica e delle Funzioni Centrali”. A rivendicarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, insieme al presidente della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, Stefano Bonaccini, al presidente dell’Anci, Antonio Decaro, e alla controparte, il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini. Le categorie del lavoro pubblico di Cgil, Cisl e Uil chiedono così l’avvio di un confronto sul rinnovo dei contratti nazionali relativi al prossimo triennio e avanzano, in un documento unitario approvato dagli esecutivi unitari dal titolo ‘Contrattiamo Diritti’, undici punti per una Pa migliore, mettendo al centro un maggiore investimento pubblico per la crescita e lo sviluppo del Paese, passando per più occupazione e più risorse.

"Proposte sulle quali le lavoratrici e i lavoratori pubblici - si legge in una nota - si stanno esprimendo votandole sul sito www.contrattiamodiritti.it, così come raccogliendo firme in tutti i luoghi di lavoro pubblici, determinando il massimo del coinvolgimento e della partecipazione. Obiettivo di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, in vista dell’approvazione della legge di Bilancio, è mettere al centro, tra le altre cose, il tema delle risorse, del rinnovo del contratto e del varo di un piano straordinario di assunzioni nella Pa per rispondere all’emergenza occupazionale e contrastare le esternalizzazioni".

A sostegno delle proposte, e della richiesta di avvio del confronto, le categorie del pubblico di Cgil, Cisl e Uil, promuoveranno nella giornata di giovedì 8 novembre tre grandi attivi interregionali. A Milano, alla presenza del segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, e del segretario generale della Uil Fpl, Michelangelo Librandi, presso la Sala Valente del Tribunale Civile in via Freguglia 14 a partire dalle ore 10. A Roma, dove sarà presente la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, e il segretario generale della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio in piazza del Campidoglio 55 dalle ore 10. E, infine, a Napoli, con il segretario confederale della Uil, Antonio Focciollo, e il segretario generale della Uil Pa, Nicola Turco, presso l’Auditorium Regione Campania al Centro Direzionale di Napoli, Isola C3, in viale della Costituzione 80, sempre dalle ore 10.

Intanto, terreni affidati in concessione gratuita per 20 anni alle famiglie cui nasca il terzo figlio nel 2019, 2020 o 2021. E' una delle ultime misure "per favorire la crescita demografica" contenute nell'ultima bozza della manovra. Si prevede anche la concessione di mutui fino a 200mila euro a tasso zero alle famiglie che acquistino nelle vicinanze dei terreni la prima casa. Tra le altre novità anche un'imposta al 15% (flat tax) per gli insegnanti su quanto percepito da lezioni private e ripetizioni. Mentre si cifrano a 4,2 miliardi per il prossimo triennio i fondi per i rinnovi della P.a. Il testo della manovra arriverà in Parlamento mercoledì prossimo, affermano fonti di Palazzo Chigi di M5s e Lega. Il testo è chiuso - spiegano - ed è al vaglio della Ragioneria e del Mef.

Ma la manovra "punta troppo poco sulla crescita e sul lavoro. Non a caso Cgil, Cisl e Uil hanno fatto una proposta di cui stiamo discutendo con la base", ha commentato la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan a Genova a un convegno del sindacato sull’importanza delle infrastrutture iè intervenuta sulla manovra del Governo. "Non ho avuto ancora l’occasione di leggerla perchè il Governo non ha aperto un confronto con le organizzazioni sindacali - ha detto Furlan -. Abbiamo bisogno di creare un futuro per il nostro Paese, che deve avere innanzitutto al centro il lavoro. Alcune parti della manovra, come gli investimenti sulle infrastrutture, l’innovazione, la ricerca e la formazione, vanno rafforzate".

In ogni casp, verranno introdotti con appositi provvedimenti normativi il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni con quota 100. Lo conferma la nuova bozza di legge di bilancio. Resta invariato l’articolo che dispone l’istituzione di due fondi da 9 miliardi per il reddito e di 6,7 miliardi (7 miliardi dal 2020) per le pensioni. Nella nuova bozza si precisa che "nell’ambito del Fondo per il reddito di cittadinanza, fino a 1 miliardo" nel 2019 e 2020 va ai centri per l’impiego, "fino a 10 milioni" all’Anpal..

E per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione posti a carico del bilancio statale il Governo stanzia nel complesso 4,2 miliardi per il prossimo triennio. Sempre secondo  ’ultima bozza della manovra di bilancio, per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico - si legge - sono stanziati 1,1 miliardi per il 2019, 1,425 nel 2020 e 1,775 miliardi nel 2020. Le risorse aumentano rispetto alla bozza precedente  .Per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale - si legge sempre nella bozza - "gli oneri per i rinnovi contrattuali per il triennio 2019 - 2021 sono posti a carico dei rispettivi bilanci". I comitati di settore "provvedono alla quantificazione delle relative risorse, attenendosi ai criteri previsti per il personale delle amministrazioni dello Stato". Questi disposizioni "si applicano anche al personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale".

Altro capitolo. Nessuna banca sarà in difficoltà, assicura Matteo Salvini al termine di un vertice sulla manovra con l’alleato Luigi Di Maio. La preoccupazione per il futuro degli istituti bancari resta però alta nel governo.. L’obiettivo condiviso sarebbe dunque quello di inviare un segnale distensivo anche alle istituzioni europee e in questo quadro l’Esecutivo non escluderebbe l’ipotesi di rivedere il deficit limandolo di uno o due decimali e far scendere così l’asticella tra il 2,3-2,2%.

Una strategia che al momento convincerebbe di più la Lega rispetto ai 5stelle, sui quali si starebbe esercitando da giorni il pressing alleato. E che non è escluso possa essere oggetto del faccia a faccia fra il premier Conte e il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker, probabilmente in agenda il prossimo lunedì 5 novembre. Gli occhi dunque continuano ad essere puntati sullo spread, che se si impennasse - come ha osservato anche il ministro dell’Economia Tria, insieme a Draghi - potrebbe mettere a rischio la stabilità finanziaria del Paese, banche comprese. In particolare i timori, secondo quanto viene riferito, riguardano Mps che ha in pancia una "valanga" di titoli italiani e che corre il rischio di non reggere a un innalzamento troppo vertiginoso del differenziale tra i Btp e i Bund tedeschi.

( 5 novembre 2018 )

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