Per stoppare la procedura per debito l’Italia ha fatto un "grosso sforzo", me non l’ha fatto perchè lo chiedeva l’Europa, bensì perchè ridurre l’enorme e costoso fardello fa bene all’economia del Paese. Il ministro dell’economia Giovanni Tria difende le ultime scelte del Governo ed sembra sollevato dallo scampato pericolo. Anche se l’Eurogruppo non la vede proprio allo stesso modo: per il presidente Mario Centeno lo stop alla procedura è certamente una buona notizia per l’Italia, ma è anche l’avvio di un monitoraggio strettissimo della Ue sugli impegni presi da Roma per il 2019 e il 2020, perchè il debito è preoccupante e devono proseguire gli sforzi per ridurlo. Intanto, sul 2019, affiorano i dubbi dei tecnici del Servizio Bilancio del Senato che chiedono "dati che consentano di valutare il grado di attendibilità della stima di risparmi nel 2019".
E sollevano dubbi sulle risorse ’congelatè per un miliardo e mezzo. "Stiamo facendo quello che dobbiamo fare per l’economia italiana, stabilizzando il debito, non lo facciamo solo per rispondere all’Europa, ma lo facciamo fino a quando pensiamo che questo coincide con gli interessi italiani", ha detto il ministro. Entrando alla riunione dell’Eurogruppo, "i ministri hanno ascoltato buone notizie" sull’Italia oggi, in quanto c’è stato "un miglioramento significativo del bilancio italiano 2019 e la Commissione ha spiegato che la procedura non è più giustificata", ha detto Centeno. Inoltre, Tria ha illustrato ai colleghi i dettagli degli impegni aggiuntivi. Il presidente dell’Eurogruppo lascia però il faro acceso sul problema: "Il debito è preoccupante e devono proseguire gli sforzi per ridurlo", per questo l’Eurozona resta concentrata sulle mosse italiane, per assicurarsi non solo che rispetti gli impegni sul 2019 ma anche che metta a punto una legge di stabilità 2020 in piena sintonia con le regole del Patto che Tria e il premier Conte hanno promesso di rispettare. Centeno ha definito il controllo europeo processo di sorveglianza multilaterale, una prassi "già usata in Ue", che assicura il rispetto delle regole attraverso la pressione applicata dalla Commissione e dall’Eurogruppo ed Ecofin.
Tria per ora è soddisfatto, e conferma la volontà di rispettare i target. "Lo sforzo grosso lo abbiamo fatto quest’anno, ovviamente bisogna continuare in quella direzione, l’importante è la stabilizzazione e la discesa del rapporto debito Pil", assicura. Ma non si lega le mani sul futuro: "Vedremo come andrà l’economia nel secondo semestre e lì prenderemo le decisioni ultime". È quindi troppo presto per quantificare l’aggiustamento strutturale che il Governo inserirà nella manovra 2020.
Il nostro ministro dell'Economia è consapevole che bisogna arrivare ad un qualche aggiustamento, ma non fa cifre. Da parte sua nemmeno la Commissione Ue molla il dossier italiano. La Commissione Ue continuerà a monitorare da vicino nei prossimi mesi l’esecuzione del bilancio 2019. In particolare, esamineremo attentamente il progetto di bilancio 2020 che ci sarà consegnato il 15 ottobre, con la volontà del Governo di mantenere un dialogo costruttivo con la Commissione in vista di questa scadenza, ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici.