La Manovra appena varata dal centro-destra ricompatta le opposizioni ma solo nei toni. Per il resto, i partiti di centro-sinistra si muovono in ordine sparo. Il leader dimissionario del Partito democratico, Enrico Letta, chiama a raccolta il popolo dem il 17 dicembre, per protestare contro una legge di Bilancio “iniqua e improvvisata”.
“Aiuti contro il caro energia per soli 3 mesi. Guerra contro i poveri e favori agli evasori. Poco o nulla per il lavoro e la crescita - scrive su Twitter il responsabile economia e finanze della segreteria del Pd Antonio Misiani -. Dulcis in fundo, da dicembre aumentano benzina e gasolio. È una legge di bilancio che aggraverà la crisi economica e sociale”.
Sulle barricate anche il M5S che vede minacciato il baluardo della propria decennale battaglia politica, il reddito di cittadinanza “L’esecutivo - attacca Giuseppe Conte - da settimane gioca con la vita delle persone: un atteggiamento disumano sulla pelle di famiglie che a stento pagano la bolletta e fanno la spesa. Siamo disposti a tutto per arginare questo piano folle, anche a scendere in piazza. Il M5S non permetterà un massacro sociale”.
Toni più morbidi arrivano dalle parti sociali. “È apprezzabile - commenta il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra - lo sforzo sul versante della tutela dei lavoratori, delle famiglie e del sistema produttivo, in particolare come sollecitato dalla Cisl, l'innalzamento della soglia Isee per gli sconti in bolletta, l'alleggerimento del cuneo sul lato lavoro, l'ulteriore detassazione degli accordi di produttività e l'incremento del prelievo sugli extraprofitti, che va esteso alle multinazionali di logistica ed economia digitale”. Giudizio positivo della Cisl anche sugli incentivi per la stabilizzazione e le nuove assunzioni di donne e giovani, sulla piena rivalutazione delle pensioni delle fasce basse e sull'aumento di quelle minime. Quando all’intervento di calmieramento sui beni essenziali, la richiesta cislina è di allargarlo anche a quelli di largo consumo.
Per il leader Cisl, “è fondamentale aver disinnescato per il 2023 lo scalone della Legge Fornero, a condizione che parta subito il confronto tra governo e sindacato per giungere a una riforma pensionistica nel segno dell'equità, della flessibilità, dell’inclusività e della stabilità delle regole previdenziali”.
“Misure, quelle annunciate, che - sottolinea ancora Sbarra - vanno collegate all'obiettivo di sostenere investimenti e infrastrutture, con un'accelerazione dell'attuazione del Pnrr, rilancio delle politiche del lavoro e formazione, difesa del potere di acquisto delle retribuzioni e contrasto all'inflazione, politiche industriali e riforme, a partire da fisco e pensioni”.
Il leader cislino chiede ora alla premier di aprire “subito il confronto con il sindacato per verificare possibilità di miglioramento anche durante l'iter parlamentare”.
Anche da parte di Confindustria arriva un giudizio positivo sulla scelta di mettere il grosso delle “risorse sul caro bollette per imprese e famiglie”. Ed è “positivo che il Governo intenda mantenere la barra dritta sulla finanza pubblica senza smarrire il piano Draghi sulla riduzione del debito”.
“Ma - avverte ancora una volta il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi - manca un intervento forte sul cuneo fiscale: serve un intervento shock”.
Ilaria Storti