Crescono gli iscritti e il patrimonio dei Fondi pensione negoziali: i lavoratori aderenti ai 32 fondi esistenti ammontano a 2.670.000, il 12,7% in più nel giro di tre anni, grazie anche all'adesione contrattuale generalizzata introdotta per via negoziale in alcuni settori. Le risorse accumulate per le future prestazioni hanno superato i 47 miliardi di euro. Questo il quadro che emerge dal Rapporto sui fondi pensioni negoziali 2017, presentato in occasione dell'assemblea annuale di Assofondipensione. "Nonostante lo sviluppo dei fondi pensioni rappresenti una esperienza di successo - ha sostenuto il presidente di Assofondipensione, Giovanni Maggi - non si può tuttavia trascurare che oggi sono iscritti meno di un terzo dei lavoratori potenzialmente aderenti, nonostante una previdenza pubblica non più in grado di garantire trattamenti pensionistici adeguati". Per questo, Assofondipensione ha posto tra i temi centrali quello della crescita dimensionale dei fondi, obiettivo da perseguire con iniziative che favoriscano l'incremento degli iscritti e dei patrimoni gestiti.
L'altro tema di grande rilevanza che il presidente Maggi ha affrontato nella sua relazione è quello degli investimenti nell'economia reale. ""I fondi negoziali - ha sostenuto - sono ormai investitori istituzionali maturi, capaci di essere doppiamente utili all'economia del Paese: da una parte come collettori del risparmio previdenziale, dall'altra come finanziatori dell'economia produttiva. Tenendo in considerazione gli incentivi fiscali introdotti dalla recente normativa, l'associazione si propone di trovare una sintesi di sistema che crei le condizioni per consentire ai fondi pensione di destinare, liberamente e volontariamente, almeno una parte del risparmio previdenziale al finanziamento dell'economia reale e allo sviluppo infrastrutturale. Ciò in cambio di buoni rendimenti e adeguate condizioni di controllo del rischio per gli aderenti".
La spirale virtuosa è già stata avviata. Sette fondi pensione negoziali hanno investito o hanno intrapreso i primi passi per investire nell'economia reale, tramite fondi di investimento o mandati specializzati. Al 30 giugno 2017 l'ammontare complessivo degli investimenti già effettuati attraverso strumenti specializzati in private debt, private equity, infrastrutture ed energie rinnovabili ammonta a 122,5 milioni di euro, pari allo 0,3% degli investimenti diretti e in gestione totali dei fondi pensione. L'impegno complessivo assunto è pari a 331,7 milioni di euro, di cui 181,7 in Italia. La quota maggiore va agli investimenti in private debt (74,1%), seguiti dal private equity (16%), dalle energie rinnovabili (7,2%) e dall'housing sociale (2,8%).