Giovedì 25 aprile 2024, ore 6:51

Economia

Per crescere l’Italia ha bisogno di riforme e dei progetti del Pnrr

Il mercato del lavoro e l’economia italiani tengono ma nel medio e lungo periodo, per crescere, il paese ha bisogno di riforme, di realizzare i progetti del Pnrr e di ridurre il debito. A metterlo nero su bianco è l’Ocse nell’ultimo Economic Outlook, che stima un Pil all’1,2% per quest’anno e all’1% per il prossimo. 
I rischi per la crescita, spiega il report, sono “sostanzialmente bilanciati” anche grazie agli elevati risparmi delle famiglie “che potrebbe guidare a un rimbalzo della domanda interna più rapido” del previsto. “Al contrario - avverte l'Ocse - ricadute negative dalla recente turbolenza del settore bancario internazionale o ulteriori ritardi nell'attuazione dei progetti di investimento pubblico del Pnrr potrebbero rallentare la crescita”.
I ritardi nell'attuazione del Piano di ripresa e resilienza, dunque, possono avere un impatto enrome sulla crescita del Pil» dell'Italia. Secondo l'organizzazione internazionale, piuttosto, “la rapida attuazione delle riforme strutturali e dei piani di investimento pubblico nel Pnrr sarà fondamentale per sostenere l'attività a breve termine e gettare le basi per una crescita sostenibile nel medio termine”, oltre ad avere “l'ulteriore vantaggio di esercitare ulteriori pressioni al ribasso sul rapporto debito/Pil”.
C’è poi, come ormai da decenni, il problema del debito e dei vincoli che impone alle politiche economiche e non solo. Ma la moderazione e il rispetto dei vincoli di bilancio, conferma l’Ocse, sono necessari. L’orientamento di bilancio leggermente restrittivo dell'Italia, sottolinea l’Outlook, “appare ampiamente appropriato e negli anni a venire sarà necessario un consolidamento continuo per porre fine al problema rapporto debito/Pil su un percorso più sostenibile”.
Secondo gli economisti dell'Ocse, “le riforme strutturali saranno un elemento chiave per sostenere la crescita e ridurre il rapporto fra debito pubblico e Pil”. Secondo le stime dell’Ocse, il debito quest'anno scenderà al 140,7% e nel 2024 al 139,4%, mentre il deficit scenderà dall’8% del Pil dello scorso anno al 4,1% per poi calare ulteriormente al 3,2% nel 2024. 
In particolare l'Ocse sostiene che “mentre la politica fiscale nel periodo 2023-24 trova un giusto equilibrio tra prudenza di bilancio e sostegno alla crescita, negli anni a venire sarà necessario un maggiore risanamento dei conti per aumentare il rapporto debito/Pil lungo un percorso più sostenibile”. 
Secondo gli economisti di Parigi “i piani di consolidamento dovrebbero includere misure ambiziose per combattere l'evasione fiscale e revisioni complete della spesa per aumentare l'efficienza della spesa pubblica”. 
L’organizzazione internazionale ricorda tra l'altro anche che “sta anche aumentando il costo del governo per rifinanziare l'ampio stock di debito pubblico, con i costi del servizio del debito dovrebbero raggiungere circa il 4% del Pil nel 2024”.
Ilaria Storti

( 7 giugno 2023 )

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