Giovedì 25 aprile 2024, ore 11:45

Riforme 

Governo, orizzonte schiarito 

Accordo raggiunto su un escamotage tecnico che scioglie il nodo dei balneari. E così, dopo il via libera della commissione Industria del Senato, il ddl Concorrenza approda lunedì nell’Aula di Palazzo Madama. Dunque, dopo settimane di trattative e scontri, l’intesa è contenuta in un emendamento che elimina dal testo i riferimenti alle modalità di calcolo degli indennizzi ai concessionari uscenti, rinviando la palla ai decreti delegati che sarà compito del Governo varare. Nel testo concordato dalla maggioranza viene confermata la proroga delle concessioni a fine 2024 nel caso in cui emergano ”ragioni oggettive che impediscano la conclusione della procedura selettiva entro il 31 dicembre 2023”, come prescrive la recente sentenza del Consiglio di Stato, connesse ”a titolo esemplificativo, alla pendenza di un contenzioso o a difficoltà oggettive legate all'espletamento della procedura, con un atto motivato” e comunque non oltre il 31 dicembre 2024. Per certificare l'andamento delle gare il Mims dovrà trasmettere al Parlamento entro il 30 giugno 2024 ”una relazione concernente lo stato delle procedure selettive al 31 dicembre 2023, evidenziando in particolare l'esito delle procedure concluse e le ragioni che ne abbiano eventualmente impedito la conclusione”. Per quanto riguarda gli indennizzi, il testo varato dalla commissione si limita a rimandare ai decreti attuativi la ”definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell'indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante”. Dopo le forti proteste della Lega è stato stralciato dai criteri per la scelta del concessionario il requisito dell'esperienza maturata nella gestione di concessioni di altri beni pubblici diversi dalle spiagge. Nel testo finale viene estesa la normativa anche alle concessioni utilizzate per fini sportivi e non solo turistico-ricerative. In questo senso verrà data ”adeguata considerazione in sede di affidamento della concessione dell'utilizzo del bene pubblico da parte di società o associazioni sportive”. Ma il pacchetto delle modifiche non è stato chiuso del tutto, perché per accordi intercorsi tra le forze politiche e il Governo, dodici articoli del provvedimento, tra i quali quello sui taxi e i trasporti pubblici locali, sono stati riservati all’esame della Camera. Sarà quindi necessaria una terza lettura in Senato dove l’Esecutivo conta di chiudere la partita entro metà luglio.
Raggiunto il compromesso sulle concessioni balneari, Palazzo Chigi non vuole che si perda altro tempo sulla delega fiscale. Un obiettivo che il premier Draghi è convinto di poter incassare. E i partiti di maggioranza, al termine dell'incontro, mettono a verbale di aver raggiunto un'intesa politica anche su questo fronte e di essere pronti a ripartire con l'esame in Parlamento. Ora non resta che attendere la riformulazione del testo. La delega fiscale, che per il presidente del Consiglio non è meno importante dei provvedimenti direttamente collegati alla road map per il Pnrr, è in stallo da quando l'8 marzo la commissione Finanze ha approvato la riforma del catasto con il voto contrario di Lega e FI. Una ventina di giorni fa Matteo Salvini e Silvio Berlusconi hanno ottenuto da Palazzo Chigi una riscrittura del testo, rivendicando di aver ”sventato una patrimoniale sulla casa” ma ora quell'intesa deve entrare in un accordo di maggioranza, con le richieste avanzate anche da altri partiti. Ad esempio quella del Pd di dare priorità ai redditi medio-bassi se si tagliano le aliquote Irpef. O quella del M5s di mettere la tutela del bene casa al centro del riordino del sistema di deduzioni e detrazioni. L'obiettivo di Garofoli era proprio esporre il quadro dopo le interlocuzioni con i vari gruppi per accelerare il raggiungimento di un'intesa, necessaria a far ripartire l'iter in commissione Finanze della Camera e arrivare al voto in Aula il 20 giugno. Tra le principali novità emerse nell’accordo di maggioranza: addio all'iniziale ambizione di procedere verso un sistema di tassazione duale, che avrebbe previsto un'aliquota unica per tutto ciò che sta fuori dall'Irpef; tutela dei redditi medio-bassi nella revisione dell'Irpef; superamento della distinzione tra redditi da capitale e redditi di natura finanziaria; revisione del catasto ma senza prevedere la variazione del valore patrimoniale degli immobili e destinando l'eventuale maggior gettito alla riduzione dell'Imu. Un testo organico ancora non c’è: a metterlo a punto dovrà essere ora la commissione Finanze della Camera, dove l'esame del testo riprenderà subito dopo le elezioni amministrative del 12 giugno, con l’obiettivo di concludere l’esame e andare in aula il 20 giugno.
Intanto entro la prossima settimana saranno raggiunti altri 12 obiettivi del Pnrr, oltre ai 18 già conseguiti. È quanto emerso dalla relazione che ha fatto in Consiglio dei ministri il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Garofoli. Si tratta di 5 obiettivi del ministero della Salute, 4 del ministero della Cultura, 2 del ministero dello Sviluppo Economico e 1 del ministero dell'Istruzione.
Per quanto riguarda la sanità, è prevista la sottoscrizione tra ciascuna Regione e il Ministero della salute di un Contratto istituzionale di sviluppo riferito a quattro investimenti, corredato da un Piano operativo regionale: case della Comunità e presa in carico della persona; casa come primo luogo di cura e telemedicina; rafforzamento dell'assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di Comunità); ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero. Previsto anche il decreto ministeriale che reca la definizione del nuovo modello organizzativo per la rete di assistenza sanitaria territoriale.
Per quanto riguarda il Ministero della Cultura, il piano prevede il decreto per l'assegnazione delle risorse per migliorare l'efficienza energetica nei luoghi della cultura (cinema, teatri, musei). A cinema e teatri sono destinati 200 milioni di euro e ai musei statali 100 milioni di euro. In arrivo anche un decreto per l'assegnazione ai comuni delle risorse per l'attrattività dei borghi; un decreto per l'assegnazione delle risorse per i progetti per valorizzare l'identità dei luoghi; un decreto per l'assegnazione delle risorse per la sicurezza sismica nei luoghi di culto e per il restauro del patrimonio culturale del Fondo Edifici di Culto e siti di ricovero per le opere d'arte.
Per il Mise in programma un accordo finanziario per il supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica e un accordo con il quale è istituito lo strumento finanziario per il finanziamento di start-up.
Sul fronte dell'Istruzione, è previsto un decreto ministeriale per l'adozione del piano Scuola 4.0 al fine di favorire la transizione digitale del sistema scolastico italiano per scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori. Con il decreto ministeriale si procede alla trasformazione di 100.000 classi in ambienti di apprendimento innovativi e alla creazione di laboratori per le nuove professioni digitali in tutte le scuole del II ciclo sarà adottato(.
Per quanto riguarda gli altri obiettivi, sono stati indicati gli step temporali di attuazione.
Nell'elenco dei 15 ”in coda” la relazione di Garofoli inserisce l'accordo quadro su Roma Caput mundi. Entro fine giugno il sindaco, in qualità di Commissario per le celebrazioni del Giubileo del 2025, procederà alla sottoscrizione dei relativi accordi per i sei progetti di Caput Mundi-Next Generation EU: patrimonio culturale di Roma per Next Generation EU; Dalla Roma pagana alla Roma cristiana - cammini giubilari; la città condivisa; Mi tingo di verde; Roma 4.0; A mano tesa.
Per ottenere i fondi del Recovery, l'Italia deve raggiungere 100 obiettivi entro fine 2022. Col traguardo di giugno verrà sbloccata la seconda rata dei fondi europei, pari a circa 24 miliardi, a cui si aggiungerà un'ulteriore tranche a fine anno di 22 miliardi.
Giampiero Guadagni

( 27 maggio 2022 )

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