”Come era scontato, l'esperienza del mio governo finisce qui”. Matteo Renzi convochera oggi il Consiglio dei ministri, e poi salirà al Quirinale, dove consegnerà le dimissioni nelle mani del presidente Mattarella. L'agenda del dopo-Referendum, almeno nel brevissimo periodo, sta tutta in quelle parole, pronunciate la notte scorsa dal premier commentando la sconfitta subita alle urne in conferenza stampa a palazzo Chigi.
Infatti, Matteo Renzi si è recato al Quirinale per un colloquio di oltre un'ora con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Alle 18.30 è previsto la riunione del Consiglio dei ministri già annunciata ieri da Renzi. Il presidente della Repubblica in una nota, dopo il voto di ieri ha ricordato che "Vi sono di fronte a noi impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto, garantendo risposte all'altezza dei problemi del momento". "L'Italia è un grande Paese con tante energie positive al suo interno. Anche per questo occorre che il clima politico, pur nella necessaria dialettica, sia improntato a serenità e rispetto reciproco". "L'alta affluenza al voto, registratasi nel referendum di ieri, è la testimonianza di una democrazia solida, di un Paese appassionato, capace di partecipazione attiva".
"Occorre garantire la governabilita' e la stabilita' politica del paese per evitare ripercussioni negative sulla crescita della nostra economia, per il sistema produttivo e per tutto il mondo del lavoro", ha affermato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando i risultati del referendum nel suo intervento al Consiglio Generale della Cisl in corso a Roma. "L'esito chiaro ed inequivocabile del referendum ha aperto uno scenario complesso per la vita del paese, un percorso difficile per il quale ci rassicura la presenza autorevole del Presidente della Repubblica Mattarella, una personalita' di grande esperienza politica ed istituzionale al quale va tutta la nostra fiducia incondizionata. Al Capo dello Stato spettera' ora il compito di garantire con saggezza ed equilibrio la governabilita' al paese, in un momento in cui ci auguriamo prevalga il senso di unita' e di responsabilita' di tutte le forze politiche, oggi ancor piu' necessarie di fronte alle scelte economiche e sociali da intraprendere sul piano della crescita sia a livello europeo sia a livello nazionale, per combattere la disoccupazione, le diseguaglianze sociali e ridurre l'area della poverta', continuando nell'azione di dialogo e di interlocuzione positiva avviata in questi mesi con le parti sociali per affrontare con la necessaria coesione sociale i gravi problemi del paese".
Già domani si dovrebbe quindi aprire la fase delle consultazioni: Mattarella inzierà una serie di incontri al Quirinale con i vertici delle forze politiche rappresentate in Parlamento per valutare se esista o meno una maggioranza di parlamentari in grado di appoggiare un nuovo governo. Al centro degli incontri con le delegazioni dei leader di partito e dei capigruppo parlamentari soprattutto il nome del possibile premier sul quale far convergere una maggioranza parlamentare e il programma minimo di un governo post-Renzi. In base alle consultazioni il Colle ha quindi due strade per superare la crisi politica innescata dalle dimissioni di Renzi: affidare l'incarico ad un tecnico o un uomo politico capace di raccogliere la maggioranza dei consensi in Parlamento oppure sciogliere le Camere e indire le elezioni anticipate, ponendo fine alla XVIIma legislatura.