Il cosiddetto carrello della spesa, intanto, registra un incremento annuo del 2,3%, in calo dello 0,9% rispetto a febbraio. A sostenere il carovita sono principalmente i beni energetici non regolamentati e gli alimentari non lavorati
Il dato è stato rivisto al rialzo, all’1,6%. Per trovare un valore più elevato bisogna tornare a febbraio 2013 (quando era all’1,9%). L’incremento è dovuto principalmente alle componenti maggiormente volatili, ossia gli Alimentari non lavorati (+8,8%, era +5,3% a gennaio) e i Beni energetici non regolamentati (+12,1%, da +9,0% del mese precedente)
In calo i piccoli esercizi (-1,8%) a vantaggio della grande distribuzione. A dicembre la situazione peggiora, con una flessione generalizzata tanto dei beni alimentari quanto dei beni non alimentari
Domani si terrà invece un presidio davanti al ministero dell’Economia per denunciare la mancata considerazione e ritardi inspiegabili nei pagamenti di cui sono oggetto i lavoratori
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