Venerdì 9 maggio 2025, ore 6:00

Trasporti

Dal trasporto aereo al Tpl: istantanea "sfocata" di un settore cruciale

Settore trasporti sempre sotto i riflettori, per i disservizi, gli scioperi, le carenze strutturali, i problemi occupazionali, ma anche (come accaduto nei giorni scorsi) per l’inusitata fermata ad personam ottenuta di recente dal ministro Lollobrigida, per poter scendere da un convoglio ferroviario. Tanti, troppi, gli argomenti su cui soffermarsi. Conquiste ci ha provato rivolgendo alcune domande al segretario Fit Cisl nazionale, Salvatore Pellecchia.

Segretario, se dovesse scattare una foto della situazione trasporti in Italia in questo periodo storico cosa le balzerebbe agli occhi?
Un’immagine sfocata. Si può e si deve fare di più. È necessaria una forte, solida e concreta politica di rilancio partendo dai necessari investimenti in infrastrutture e mezzi anche attraverso l’utilizzo delle risorse previste dal Pnrr. Bisogna puntare a una modernizzazione complessiva del sistema in un’ottica di integrazione tra le differenti modalità di trasporto, sia per un miglioramento della qualità di vita dei cittadini che per rafforzare la competitività del sistema Paese.

Qual è la sua opinione riguardo alla querelle che ha visto protagonisti il ministro Salvini e Cgil Uil sul diritto allo sciopero?
Lo sciopero è un diritto costituzionalmente garantito e deve continuare a rimanere tale. La legge esistente sullo sciopero con tutte le delibere integrative è estremamente penalizzante per chi deve difendere i propri diritti tanto che le normative che disciplinano lo sciopero nel nostro Paese sono tra le più stringenti. Occorre guardare ai fatti e non alla propaganda. Come si evince dalle relazioni annuali elaborate dalla Commissione di Garanzia, lo sciopero costituisce l’extrema ratio per le organizzazioni sindacali più rappresentative. Le cause di insorgenza del conflitto più ricorrenti sono motivate e hanno riguardato il mancato pagamento degli stipendi nel settore dei servizi ambientali e la questione della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Partiamo dal trasporto pubblico locale, la viabilità nelle grandi città peggiora sempre più. Cosa ci può dire su un sistema che sembra al collasso?
Il sistema di viabilità italiano è stato concepito negli anni in cui le esigenze di mobilità e spostamento dei cittadini non erano certamente quelle di oggi e non ci sono stati interventi significativi di adeguamento di infrastrutture da allora. Il trasporto pubblico locale, che può fare la sua parte in questo processo, presenta fragilità in tutto il Paese: l’offerta e la qualità sono insoddisfacenti. Tale difficoltà è attribuibile alla grande quantità di aziende nel settore, circa 830, che impedisce quindi la possibilità di fare economia di scala, rinnovare le flotte e investire in formazione. Per superare tale frammentazione e avviare una seria riforma del Tpl occorre promuovere l’aggregazione tra imprese favorendo la costituzione di grandi campioni nazionali. Esiste da anni un problema che è diventato un’emergenza: le retribuzioni. Le aziende del Tpl da qualche tempo hanno difficoltà ad assumere autisti e altre figure professionali indispensabili per assicurare il servizio, proprio a causa dell’inadeguatezza degli stipendi.

Sulla questione sicurezza sul lavoro, a che punto siamo?
Sono già stati fatti e si stanno compiendo molti passi in avanti per elevare gli standard di sicurezza sul lavoro. La sicurezza deve diventare un "ossessione", ma soprattutto abbiamo bisogno si affronti questo tema con un approccio sistemico e in termini preventivi, partendo dal corretto presupposto che la sicurezza è un investimento e non un costo. Efficace da questo punto di vista è la previsione della Stop Work Authority in tutte le imprese dei trasporti. Si tratta di una funzione che può essere assunta da ciascun lavoratore, opportunamente formato, il quale può intervenire per fermare le attività qualora ravveda potenziali pericoli per sé o per un team di colleghi, senza temere l’attribuzione di colpa o sanzioni disciplinari.

Come si può prevenire e contrastare il fenomeno delle aggressioni nei trasporti?
In tema di misure anti aggressioni non siamo all’anno zero ma, per prevenire, vi è la necessità di ricorrere ad azioni più efficaci rendendo operative le misure indicate nei due protocolli per la sicurezza nel trasporto ferroviario e nel Tpl, sottoscritti nel 2022 dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dal ministero dell'Interno e condiviso con Conferenza delle Regioni Anci, le associazioni datoriali Agens, Anav, Asstra e i sindacati. Queste intese prevedono una maggior interazione tra istituzioni, aziende, lavoratori e forze di polizia, attività di monitoraggio e controllo attraverso la creazione di un Osservatorio ad hoc ed estensione delle buone pratiche in materia di sicurezza e protezione dei lavoratori.

Cosa pensa della Manovra finanziaria in relazione al settore infrastrutture/trasporti?
Sulle misure di carattere generale condividiamo totalmente la posizione della Cisl e per questo lo scorso 25 novembre abbiamo partecipato anche noi alla manifestazione nazionale a Roma, per portare avanti le richieste di modifica e miglioramento alla Legge di Bilancio. In tema di trasporti non possiamo sottacere che gli annunci relativi a possibili privatizzazioni del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane hanno attirato la nostra attenzione facendo sorgere molte perplessità. Si tratta dell’unico campione nazionale nell’ambito dei trasporti e, nell’interesse del Paese, va preservato. Per quanto ci è dato conoscere, eventuali operazioni finanziarie finalizzate a cedere quote di capitali del Gruppo, nel medio-lungo periodo non porterebbero nessun vantaggio ma, al contrario, un aggravio di costi per lo Stato e per i viaggiatori.

In merito alla questione Ita-Lufthansa come commenta la lentezza nell' approvazione da parte della Ue?
Il fattore tempo influisce molto, ogni giorno che passa Ita perde sempre più di valore pertanto auspichiamo che i tempi per il pronunciamento della Commissione Antitrust Ue siano a questo punto brevi. Allo stesso tempo, manifestiamo riserve sulle irrisolte questioni occupazionali, di flotta e missione della ex compagnia di bandiera una volta nell’orbita di Lufthansa, per cui confidiamo che il Governo e la stessa Lufthansa ci rendano edotti in modo puntuale perché cambiali in bianco sul futuro di lavoratrici e lavoratori, che rappresentiamo, non ne sottoscriviamo.

Segretario, in conclusione, cosa ne pensa della bomba-licenziamenti sganciata senza preavviso sugli ex lavoratori Alitalia?
La notizia è giunta in maniera totalmente inaspettata, soprattutto alla luce dei precisi impegni presi con il sindacato e quindi con le lavoratrici e i lavoratori che non possono essere disattesi. Noi chiediamo che ai lavoratori sia garantito il mantenimento delle certificazioni aeronautiche e la proroga della cassa integrazione, almeno fino alla loro ricollocazione che, sulla base dei dati di traffico e dei programmi previsti dal piano industriale di Ita con l’acquisizione di nuovi aeromobili, può avvenire entro il 2025. I licenziamenti, insieme alle significative rimodulazioni verso il basso degli assegni di indennità, appaiono un coordinato disprezzo nei confronti di persone che per decenni hanno lavorato con dedizione e sacrificio per garantire l’esercizio delle attività di quella che era la nostra compagnia di bandiera.
Cecilia Augella

( 7 dicembre 2023 )

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