Lunedì 12 maggio 2025, ore 15:02

Welfare

Emergenza sanità: si apre la stagione del confronto

Costruire un vero e proprio patto per il welfare mettendo al centro la cura della persona e il valore del lavoro. Con questo obiettivo è stato presentato  a Roma dalla Cisl un documento programmatico in 16 punti per il rilancio della sanità. Un forte messaggio al governo, al sistema delle autonomie locali e alla politica perché, sostiene il leader  Cisl Luigi Sbarra “investire sulla sanità e assicurare il diritto alla cura e alla salute, significa sostenere la ripartenza della crescita economica sociale e morale del Paese”.

“A partire dal 2010 - spiega Sbarra - sono stati tagliati 35 miliardi dal Fondo sanitario nazionale. Una sottrazione che ha prodotto enormi criticità nel sistema-salute, come l’insufficienza di posti letto, l’aumento dei tempi di attesa, lo smantellamento della medicina territoriale, la carenza endemica di infermieri e medici, il blocco delle assunzioni, eccessive esternalizzazioni di servizi. Una situazione questa - continua Sbarra - che non è più tollerabile anche perché in Italia mancano ancora circa 150mila infermieri e 20mila medici rispetto alla media europea; sono stati cancellati 100mila posti letto e chiusi centinaia di ospedali soprattutto nelle zone interne. Ora basta, bisogna investire subito”.

L’iniziativa della Cisl è stata organizzata insieme alle categorie Cisl Fnp, Cisl Fp e Cisl Medici i cui interventi dei segretari generali delle federazioni Emilio Didonè, Maurizio Petriccioli, Benedetto Magliozzi, hanno messo in evidenza la necessità di ridisegnare tutti insieme il nostro sistema sanitario e riprogettare il servizio su nuove basi culturali, perché la salute e la sicurezza dei cittadini e degli operatori del settore sono beni preziosi che non si possono svalutare e perdere.

La sanità va curata attraverso diversi interventi tra cui: maggiori investimenti, stabilizzazione del precariato, superamento dei tempi di attesa, assunzione di nuovo personale, rinnovo dei contratti e poi, ancora, forti interventi sulla medicina territoriale di prossimità per integrare i servizi socio sanitari assistenziali puntando alla domiciliarità, alla prevenzione, alla telemedicina. “Dopo la drammatica emergenza pandemica - continua Sbarra - ci saremmo aspettati forti investimenti per la sanità pubblica, mentre il Def 2023 prevede una riduzione della spesa sanitaria nonostante gli elementi di complessità davanti agli occhi di tutti. Infatti, nonostante il crescente finanziamento del Ssn in questi anni, nel Def 2023 si prevede una decrescita della spesa sanitaria che passerà dal 6,7% del Pil nel 2023 al 6,2% nel 2025”. Per la Cisl “ basterebbe intervenire con una seria lotta all’evasione per adeguare il finanziamento per il Ssn cercando di recuperare parte dei 100 miliardi di evasione fiscale”.

Dagli ultimi dati del Mef, nel 2019 risultano evasi circa 32 miliardi di Irpef da lavoro autonomo e imprese e 27,7 miliardi di Iva. In totale circa 60 miliardi che, sottolinea la Cisl, “potrebbero essere in parte investiti sulla sanità pubblica. Sappiamo, infatti, che l’imposizione fiscale costituisce la parte preponderante delle fonti che finanziano il Fondo sanitario nazionale: la componente diretta rappresenta mediamente il 27,6% del totale (Irap 19,2% e addizionale Irpef 8,3%), mentre la componente indiretta (Iva e accise) è pari al 59,6% del totale”.

Nel settore della sanità pubblica “c’è il nostro impegno per sbloccare il contratto - dichiara il ministro della Salute, Orazio Schillaci, presente all’iniziativa Cisl - per chiudere quello che risale al 19-21, per poi programmare con il Mef nuove risorse per il contratto ’22-’24. Abbiamo rifinanziato con oltre 360 milioni l’abbattimento delle liste d’attesa, ma ci sono Regioni che vanno meglio e altre che vanno meno velocemente nel recupero delle tante liste d’attesa che si sono accumulate con il covid. Rinnovo l’appello a cercare di utilizzare assolutamente, e nei tempi più rapidi possibili, i soldi messi a disposizione”.

Sul finanziamento del Fondo sanitario Schillaci afferma che ci sarà un primo incontro con il ministro Giorgetti a fine luglio. “Stiamo facendo una ricognizione per arrivare al tavolo con delle proposte concrete - afferma il ministro -. A noi interessa soprattutto che le risorse in più siano in via prioritaria destinate ad incrementare gli stipendi degli operatori sanitari”.
Dagli interventi dei rappresentanti sindacali e delle Istituzioni stessa identità di vedute affinché il diritto alla salute passi attraverso l’impegno e la responsabilizzazione delle parti: una sfida da vincere per un nuovo sistema che, investendo su sanità e politiche sociali, diventi volano di coesione e di sviluppo nazionale. “Questo diremo al governo - conclude Sbarra - e su questo ci aspettiamo un confronto costruttivo e realmente partecipato”. 

Sara Martano

( 14 luglio 2023 )

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