I lavoratori come possono “sopravvivere” in un mondo del lavoro in rapida trasformazione? Come possono adattarsi ai cambiamenti dei modelli organizzativi imposti anche dalla pandemia? Come possono non farsi sopraffare dalle innovazioni tecnologiche, ma anzi farle proprie per migliorare il modo di operare e la condizione professionale? La risposta è intuitiva: formandosi e informandosi, il più possibile. Senza formazione continua, per tutto il corso della vita, non c’è occupabilità, anche nel passaggio (sempre più frequente) da un’azienda ad un’altra, da un ruolo ad un altro.
Per rispondere a queste esigenze Assolombarda, Cgil Milano e Ticino Olona, Cisl Milano Metropoli e Uil Milano e Lombardia hanno siglato un accordo sul Fondo Nuove Competenze. L’intesa, immediatamente operativa, permetterà alle imprese che non hanno al loro interno una rappresentanza sindacale (rsu e rsa) di poter accedere ai fondi destinati alla formazione.
L’obiettivo, come recita una nota congiunta, è “offrire ai lavoratori l’opportunità di acquisire nuove o maggiori competenze e di dotarsi degli strumenti utili per adattarsi alle mutevoli condizioni del mercato di lavoro, sostenendo le imprese nel processo di adeguamento ai nuovi modelli organizzativi e produttivi, in risposta alle transizioni ecologiche e digitali”.
“Il Fondo - osserva Eros Lanzoni, segretario della Cisl Milano Metropoli - sostiene le spese di formazione per aiutare le imprese a competere con le nuove sfide di un mercato produttivo e del lavoro sempre più avanzato. Questo accordo consente l’accesso alle risorse anche alle realtà medio-piccole che non hanno una rappresentanza sindacale interna, allargando così la platea delle persone che possono riqualificarsi e migliorare le proprie competenze. Nella stipula di questi protocolli è determinante il ruolo del sindacato confederale. L’apprendimento continuo è fondamentale e la formazione deve essere al centro delle politiche rivendicative ad ogni livello”.
L’accordo è la prima applicazione della normativa prevista da Anpal. Le imprese potranno beneficiare del Fondo fornendo ai dipendenti percorsi di formazione e aggiornamento dopo averli presentati alla Commissione paritetica territoriale di valutazione che, qualora sussistano i requisiti richiesti, procederà alla loro approvazione.
“Il contesto in cui operano le nostre imprese - evidenzia Stefano Passerini, direttore del Settore lavoro, welfare e capitale umano di Assolombarda - rende necessario investire sulle competenze dei lavoratori affinché i modelli organizzativi e produttivi possano essere all’avanguardia e rispondere alle transizioni digitale ed ecologica. L’accordo rappresenta un unicum nel panorama delle relazioni industriali e un modello da seguire per tutte le imprese che mettono al centro del loro operare la formazione quale leva di competitività”. Il protocollo, firmato alcuni giorni fa anche con i sindacati confederali di Monza e Brianza, è valido anche per le aziende aderenti a Fondimpresa.
Mauro Cereda