Una grande Assemblea nazionale per ribadire con forza proposte e richieste contenute nella piattaforma unitaria: l’hanno annunciata i segretari generali di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, Ivan Pedretti, Emilio Didonè e Carmelo Barbagallo, che martedì 13 giugno dalle 9,30 a Roma, presso l’Au ditorium del Massino, riuniranno gli attivi unitari dei tre sindacati allo scopo di sollecitare il governo ad intervenire con urgenza su tematiche che riguardano da vicino la condizione dei pensionati.

L’Assemblea nazionale lanciata dai tre segretari partirà dalle richieste avanzate da Spi, Fnp e Uilp riguardo la sanità, il fisco, le pensioni e la non autosufficienza, temi per i quali si chiedono interventi concreti da parte dell’esecutivo.

“Abbiamo richieste e proposte ben precise”: dicono i tre segretari a pochi giorni dall’ini ziativa per la quale lo slogan scelto è “Più reddito, più diritti”. “Sulle pensioni chiediamo trattamenti adeguati che non perdano valore con il passare degli anni. Più reddito alle pensionate e ai pensionati – dichiarano Spi Fnp e Uilp - vuol dire maggiore benessere delle famiglie, maggiori consumi, maggiore sviluppo e crescita. Vogliamo una riforma strutturale del sistema pensionistico che riporti equità, garanzie per i giovani e per le donne, flessibilità nell’accesso e riconoscimento del lavoro di cura. Le pensioni non sono un costo ma un elemento fondamentale per la sostenibilità sociale ed economica del Paese”.

Altra partita sulla quale si chiedono interventi urgenti è quella del fisco: “Vogliamo una riforma radicale nel rispetto della Costituzione - affermano che comporti una tassazione più equa ai pensionati e ai lavoratori dipendenti. L’Irpef grava per oltre il 90% su di loro. Il sistema di scaglioni e aliquote e la flat tax ipotizzati dal governo nella legge delega costituiscono un vero e proprio aggravamento dell’ingiustizia fiscale.”

Necessario per Pedretti, Didonè e Barbagallo è, poi, intervenire sulla sanità, rispetto alla quale risulta di fondamentale importanza incrementare i finanziamenti per permettere di assumere più personale, implementare l’assistenza medica e sociosanitaria e abbattere le liste d’attesa. “Dopo la drammatica emergenza pandemica – dicono - ci aspettavamo forti investimenti per la sanità pubblica, invece il governo nel DEF 2023 prevede una riduzione della spesa sanitaria. Gli effetti sono drammatici: si sono chiusi servizi nel territorio, tagliati migliaia di posti letto, si sono allungati i tempi delle liste d’attesa impoverendo i cittadini, costretti a rivolgersi alla sanità privata.

Bisogna attuare, in modo uniforme nelle Regioni, la riforma prevista nel Pnrr per il potenziamento dell’assistenza territoriale e rispondere ai bisogni di prevenzione e di cure sociosanitarie, soprattutto per la popolazione anziana, più esposta ai rischi della non autosufficienza.” E proprio sul tema della non autosufficienza forte è sempre stato l’impegno dei tre sindacati che ora ribadiscono l’urgenza di concretizzare “il Piano nazionale, i Piani regionali e la nuova legge, incrementandone le risorse per garantire cure e assistenza con una copertura di carattere pubblico, universale ed uniforme, superando la frammentarietà e riducendo le disuguaglianze tra le varie aree del Paese”. Infine, sull’invecchiamento attivo si chiedono politiche volte a contrastare l’isolamento sociale, favorendo l'inclusione e la partecipazione degli anziani nelle loro comunità.

“Vogliamo essere ascoltati. E’ ora che - concludono Spi, Fnp e Uilp - i diritti e i bisogni delle pensionate e dei pensionati entrino nell’agenda di governo e Parlamento.”

Anna Taverniti

( 10 giugno 2023 )