Domenica 23 marzo 2025, ore 0:14

Dibattito

La Calabria che verrà merita un futuro migliore

Il 31 gennaio scorso a Lamezia, nel corso del Consiglio generale Cisl, Giuseppe Lavia, classe 1978, è stato eletto al vertice calabrese del sindacato; gli passa il testimone Tonino Russo, che lascia per limiti di età statutari, dopo aver retto l’organizzazione per due mandati. Giuseppe Lavia, in Cisl da oltre vent’anni, è stato prima responsabile area urbana di Corigliano Rossano dal 2011 al 2013, poi segretario regionale con delega al mercato del lavoro dal 2013 al 2016, dopo ancora segretario della Fai Cisl Cosenza. Dal novembre 2018 è segretario generale della Ust Cisl di Cosenza. Al nuovo segretario generale chiediamo di descrivere la Calabria che verrà.

Come vede il 2025 per la Calabria con riferimento alla situazione occupazionale e lavorativa?
La Calabria non riesce a vedere crescere il numero dei contratti a tempo indeterminato, il precariato è troppo diffuso. La nostra attenzione si focalizzerà sulle tutele per i tis, gli oltre 3.500 tirocinanti di inclusione sociale che da quindici anni lavorano negli enti locali calabresi, per venti ore settimanali, per un sussidio che è arrivato solo negli ultimi tempi a circa 750 euro mensili, senza contributi, senza ferie, senza diritti. Quindici anni senza contributi significano una pensione inesistente. Si sta ripetendo il problema degli Lsu, i lavoratori socialmente utili. Inoltre, come Cisl non condividiamo la narrazione di un futuro della Calabria basato su agricoltura e turismo, perché è una visione incompleta: qui servono servizi avanzati e innovazione digitale e si deve puntare sul sistema universitario calabrese, che si distingue in positivo a livello nazionale. La terza missione, cioè l’attività divulgativa dei risultati della ricerca degli atenei, il trasferimento tecnologico che consente la creazione e lo sviluppo di impresa deve diventare la “prima missione”.

Approfondiamo il tema dell’Università. Che ruolo possono avere le facoltà di medicina a Cosenza e a Reggio Calabria per risolvere il problema sanità nella nostra regione, che si trascina da anni?
Formeranno medici che potranno restare in Calabria, data la carenza di questa figura professionale.

A proposito del lavoro "fuori", espressione con cui si sintetizza la fortissima emigrazione di giovani leve, parliamo di scuola. Il precariato riguarda anche il personale scolastico, docente e non docente, che deve spesso fare domanda negli istituti delle regioni settentrionali per poter lavorare. Che ne pensa la Cisl della necessità di incrementare le scuole a tempo pieno in Calabria?
Sarebbe importante soprattutto per contrastare la disoccupazione femminile. Stiamo vivendo da anni un inverno demografico in Calabria, legato all’emigrazione giovanile che determina una bassissima natalità. Un circolo vizioso quindi. Si va fuori per lavorare, i figli se si fanno si fanno fuori, e si mandano a scuola fuori. In Calabria non sta rimanendo nessuno. Né giovani, né bambini.

Che ruolo può avere invece la Cisl, quale sindacato, nel rapporto tra gli Its, istituti tecnici superiori e le aziende, per la tutela dei lavoratori?
E’ un campo in cui si deve lavorare molto; il sindacato vede positivamente il rafforzamento della rete degli Its regionali che deve essere legato ai fabbisogni occupazionali delle imprese. Se dovesse invece descrivere le positività del 2025 per la Calabria? Un dato positivo è sicuramente il miglioramento dei trasporti con il collegamento aereo Ryanair; altrettanto positiva la crescita dell’export nel settore ortofrutticolo e agroalimentare. Non ci rassegniamo all’idea che la Calabria sia una regione senza futuro. Crediamo in un patto sociale tra istituzioni, Chiesa, parti sociali e terzo settore per costruire comunità generative, per una Calabria generativa. Tonino Russo lascia invece dopo quarant’anni di militanza cislina, iniziati come delegato di cantiere della Fisba, ringraziando tutti coloro che ho incontrato in oltre quattro decenni, ogni delegata e delegato, ogni lavoratrice e lavoratore, ogni dirigente. Le esperienze, le tante battaglie sindacali, soprattutto quelle più difficili, mi hanno arricchito come uomo e come persona, prima che come dirigente sindacale. La Calabria che lascia continua ad essere una regione caratterizzata da ombre, tante, e luci, ancora troppo poche. Il rischio che non possiamo correre è quello di cedere alla rassegnazione, pensare che tutto sia immutabile. Il segretario uscente nel suo ultimo Consiglio si è poi soffermato su altri temi centrali nell’azione della Cisl negli ultimi anni, dall’inefficienza del sistema sanitario alla mobilità stradale e ferroviaria, all’alta velocità; dal sistema portuale alla ripresa del progetto dei campi scuola per i giovani. Il dato della crescita zero del Pil nel quarto trimestre era purtroppo previsto ed in linea con la stagnazione europea, ma noi crediamo che vada anche messo in rilievo il dato della crescita dell’occupazione stabile nel 2024 soprattutto delle donne ha affermato la segretaria generale aggiunta della Cisl, Daniela Fumarola a Lamezia Terme a margine del Consiglio, precisando: “Certo tutto questo non basta, bisogna continuare con azioni di inclusione nel mercato del lavoro soprattutto dei giovani, e consentire alle donne di restare stabilmente nel sistema produttivo perché ancora una donna su cinque al primo figlio lascia il posto di lavoro. La strada è ancora lunga. Abbiamo bisogno di più investimenti pubblici e privati, e qui in Calabria c’è una grandissima occasione che è quella delle risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza che devono essere utilizzate in maniera appropriata e messe in sinergia con le altre risorse nazionali ed europee per la coesione territoriale e sociale. Al Sud come in tutto il Paese dobbiamo generare nuova e buona occupazione di qualità, ben formata e contrattualizzata. Un lavoro stabile, ben remunerato e protagonista, sia nel pubblico che privato. Una più forte democrazia economica è la chiave per salari più alti e maggiore produttività, più sicurezza nei luoghi di lavoro, contrasto alla finanza speculativa e alle delocalizzazioni”.

Elisa Latella

( 20 febbraio 2025 )

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