Gli effetti nefasti del coronavirus si abbattono su un’economia che era già virata in territorio negativo. La conferma arriva dagli ultimi dati Istat, che confermano il calo del Pil dello 0,3% nel quarto trimestre 2019, rispetto al precedente quarto di anno. L’Istituto rivede leggermente al rialzo (da 0 a +0,1%) la crescita tendenziale, cioè rispetto la quarto trimestre 2019. Ad allarmare è il dato sulla crescita acquisita, ossia quella che si realizzerebbe nel 2020 se tutti e quattro i trimestri fossero a crescita zero. L’eredità che ci arriva dal 2019 è pesante e il dato per il 2020 è previsto in calo dello 0,2%. Le possibilità di evitare una crescita negativa nel 2020 sono molto limitate.
Nella sua nota di commento l'Istat spiega che “la diminuzione del Pil è stata determinata dalla domanda interna, in particolare dalla variazione delle scorte”. Il dato sulle scorte ha infatti contribuito negativamente per 0,7 punti percentuali al calo congiunturale, nettamente positivo invece il contributo della domanda estera (+0,6%) mentre è debolmente in calo quello dei consumi interni (-0,1%).
A livello settoriale, l'Istat evidenzia che nell'ultimo trimestre del 2019 “si registrano andamenti congiunturali negativi sia per il valore aggiunto dell'industria sia per quello dei servizi, diminuiti rispettivamente dell'1,2% e dello 0,1%, mentre il valore aggiunto dell'agricoltura è cresciuto dell'1,4%”.