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Scuola 

La scuola riparte dalla concertazione 

ca amministrazione, anche per la scuola si apre una fase concertativa che ha l’obiettivo di innovare il sistema. Ieri è ripartito il confronto tra i sindacati e il ministro dell'Istruzione, Bianchi. Le parti sociali e il Miur lavorano a un a patto per l'istruzione e la formazione, che, sottolineano il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra e la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, apra “una stagione di innovazione partecipata su comparti fondamentali dei nostri giovani e del paese”. L’incontro di ieri è stato “importante”, secondo i sindacati, soprattutto “per dare continuità e profondità a un percorso concertato di riforme che veda nella scuola e nelle filiere della conoscenza dimensioni fondamentali per il futuro della comunità nazionale”.
Il Patto per l’istruzione e la formazione, secondo Sbarra e Gissi, deve essere fondato “su forti investimenti, sul protagonismo del lavoro, sulla valorizzazione del capitale umano, della formazione, delle competenze”. Per la Cisl e la Cisl Scuola, l'impegno “al dialogo costante, responsabile, partecipativo, deve trovare adeguato spazio nel rafforzamento delle relazioni sindacali a tutti i livelli”. “Bisogna aprire la stagione negoziale e rimettere al centro le relazioni industriali e sociali - aggiungono i due sindacalisti - per riallineare le condizioni di lavoratrici e lavoratori in termini di salari e di nuove tutele e organizzazione del lavoro, valorizzando contrattazione decentrata e ruolo degli organi collegiali. Per tutti i profili, va introdotto il principio della formazione come diritto soggettivo”.
Per riformare e potenziare il sistema dell’istruzione servono, ovviamente, anche molte risorse. Su questo un aiuto arriva dall’Europa , via Recovry. In complesso il Piano nazionale di resilienza, spiega il ministro Bianchhi, “prevede per l'accesso all'istruzione e la riduzione dei divari territoriali 9,45 miliardi, di cui 1,5 miliardi per il contrasto all'abbandono scolastico, 1 miliardo per le sezioni primavera e il potenziamento della scuola d'infanzia 3-6 anni, 1 miliardo per il tempo pieno”. Un'altra misura prevede invece 1,5 miliardi per la promozione degli Its. Si tratta non di spendere ma di investire, perché, come ribadisce Bianchi, “l’intervento sulla scuola è accelerativo e moltiplicativo”.
Miur e sindacati mettono dunque nel mirino obiettivi di lungo periodo. Ma non solo. Cisl e Cisl Scuola chiedono anche di definire “da subito e con urgenza”, le azioni per una “conclusione sostenibile dell'anno scolastico e su una riapertura al 1° settembre in condizioni di massima efficacia e sicurezza”. Necessità “fortemente avvertita dagli operatori della Scuola, dagli studenti e dalle famiglie”.

Ilaria Storti
 

( 16 marzo 2021 )

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