Mancati finanziamenti, mancate assunzioni e stabilizzazioni, poche risorse sui contratti e formazione. Sono queste le ragioni alla base della protesta dei medici, che hanno deciso di scioperare il 9 novembre. L’astensione dal servizio durerà 24 ore ma come previsto per legge, “sarà garantita la continuità delle prestazioni indispensabili”. L’agitazione riguarderà il personale appartenente alla dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, professionale, tecnica ed amministrativa del Servizio Sanitario Nazionale ed è stato proclamato per la mancanza di risorse per il fondo sanitario e per il personale.
A indire lo sciopero i sindacati di settore: Anaao Assomed, Cimo, Fp Cgil Medici, Fvm Federazione Veterinari e Medici, Fassi, Cisl Medici, Fesmed, Anpo-AScoti, Fials, Uil Fpl.
Come detto, tra le principali motivazioni della protesta c’è l’insufficienza del finanziamento previsto per il Fondo sanitario Nazionale 2019, in relazione alla garanzia dei Lea ed agli investimenti nel patrimonio edilizio sanitario e tecnologico. Ma anche il mancato incremento delle risorse destinate alla assunzione del personale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria nel servizio sanitario. i sindacati denunciano poi l’esiguità delle risorse assegnate al finanziamento dei contratti di lavoro (relativamente ai trienni 2016/2018 e 2019/2021), i ritardi amministrativi nei processi di stabilizzazione del precariato del settore sanitario e il mancato finanziamento aggiuntivo per i contratti di formazione specialistica.