Grandi risultati per la contrattazione aziendale di secondo livello nelle aziende metalmeccaniche su tutto il territorio nazionale. Nel 2022, infatti, sono stati erogati ben 2.171 euro in più agli oltre 388mila lavoratori del settore. Un dato significato messo in evidenza dal report della Fim Cisl che conferma la forza della contrattazione aziendale per recuperare e difendere il potere di acquisto dei salari. Nello specifico le aziende prese in considerazione dall’indagine della Fim sui Premi di Risultato (PdR) sono state 867 dove sono stati interessati 388.212 dipendenti. “Si tratta - afferma la Fim - di una rilevazione molto significativa, prima nel suo genere che viene svolta in un intero settore contrattuale”.
Delle 867 aziende, 43 accordi si riferiscono a grandi gruppi di carattere nazionale che interessano 130.047 dipendenti - mentre 824 sono aziende singole con 258.165 addetti. Nel 2022 nel campione analizzato risulta erogato un premio medio di 2.171 euro annui, un dato quest’ultimo che però nei grandi gruppi arriva a 2.300 euro. A livello regionale, nello studio, spiccano i maggiori valori dei premi di risultato nel Lazio e Lombardia, stante sicuramente la concentrazione su Roma e su Milano di molte aziende hi-tech.
Ancora più significativa è l’articolazione dei dati per dimensione aziendale; questo evidenzia una crescita del valore del PdR correlato alla crescita della dimensione aziendale, segno evidente del fatto che è possibile raggiungere maggiore produttività e negoziare salari più alti nelle aziende più strutturate, grandi e innovative. Infatti nelle aziende sopra i 600 dipendenti il valore del PdR effettivamente erogato raggiunge un valore doppio rispetto a quello pagato nelle aziende sotto i 100 dipendenti.
“I dati che presentiamo - afferma il segretario generale Fim Roberto Benaglia - parlano della forza contrattuale che i metalmeccanici e la Fim hanno costruito con la contrattazione aziendale in questi anni. Registrare nella nostra categoria una forte estensione della contrattazione, un valore dei premi contrattati in media sopra i 2mila euro annui e sopra il valore di molti altri settori, la dice lunga dell’importanza assunta dalla contrattazione decentrata. La contrattazione aziendale non è più di secondo livello ma è centrale, perché ha superato tutti gli esami di maturità e ora va estesa a tutta la categoria con meccanismi efficaci anche nelle Pmi. E di questo ne vogliamo discutere anche con Federmeccanica”.
Sara Martano