Il decreto sblocca cantieri si avvia verso l’approvazione (deve essere convertito entro il 17) tra le proteste. Ieri i sindacati sono scesi di nuovo in piazza per un sit in davanti a Montecitorio, per chiedere modifiche alla legge. Con Cgil, Cisl e Uil un ampio cartello di associazioni (Acli, Arci, Avviso pubblico, Legambiente, Libera, Sos imprese, Centro Pio La Torre, Kyoto club, Gruppo Abele). “Come abbiamo già fatto nella manifestazione dei giorni scorsi - hanno sottolineato i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil, Giuseppe Massafra, Andrea Cuccello e Tiziana Bocchi - torniamo a denunciare le pesanti ripercussioni sulle lavoratrici e sui lavoratori di questo decreto, per quanto concerne la sicurezza e la corretta applicazione contrattuale. Tutto ciò lo riteniamo un grave errore da parte del governo Conte”.
Le critiche sono trasversali. Ieri anche l’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha bocciato la legge. Il processo di revisione del Codice degli appalti, ha sottolineato Upb in un’indagine flash, “non presenta una chiara direzione strategica, mirante a collocare i due provvedimenti all’esame del Parlamento (decreto legge e disegno di legge delega) in una logica unitaria e coerente”. “Il Codice - si legge ancora nell’indagine - disegna un delicato meccanismo complesso, fatto di pesi e di contrappesi, per conseguire finalità e obiettivi divergenti e, talora, in conflitto tra loro (ad esempio, semplificazione e rapidità delle procedure di appalto e adeguato contrasto dei fenomeni corruttivi e criminali): una modifica normativa in una logica emergenziale che rafforzi il conseguimento di una finalità, potrebbe determinare l’indebolimento di un altro obiettivo, alterando il bilanciamento stabilito dal Codice”.
Nuove critiche sono arrivate inoltre dall’Anac. “Credo che sia particolarmente pericolosa - ha detto Raffaele Cantone, in audizione alla Camera - la norma che consente di valutare i profili di attestazione delle Soa retroagendo a 15 anni. È una disposizione che finisce per incidere in modo determinante sulla qualità dei lavori”. Il riferimento di Cantone è alla norma che estende da 10 a 15 anni il periodo di riferimento valutabile dalle Società organismo di attestazione (Soa) per certificare i requisiti dei costruttori interessati a partecipare al mercato dei lavori pubblici. Per Cantone la norma “rischia di fatto di annacquare quello che è il valore delle qualificazioni su cui è fondata l’idea della qualificazione degli imprenditore del settore”. La norma sui commissari, che introduce deroghe e poteri straordinari, ha aggiunto il presidente Anac, “è troppo ampliativa” e “rischia di evidenziare possibili profili di illegittimità costituzionale”.